Che cos’è un sito web, quanto è fondamentale oggi per un’azienda o per un piccolo artigiano?

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Sito web, che ruolo nell’era dei social?

Nell’era dei social network, ha ancora senso avere un sito web? O meglio, è ancora indispensabile? Sono domande che si pongono molti piccoli artigiani e proprietari di negozi e aziende, che hanno compreso l’importanza di stare online e si interrogano su come farlo.

L’evoluzione del mondo social e la pandemia hanno sicuramente rivoluzionato la presenza online, anche per necessità: in tanti si sono dovuti reinventare, trovando un modo per continuare a lavorare anche durante chiusure e momenti caratterizzati da forti restrizioni.

Già prima dell’avvento del Covid anche le piccole realtà cominciavano a non poter non stare sui social. Adesso per quasi tutti è impensabile non avere un profilo Facebook o Instagram, social che si possono benissimo declinare per il business (noi di OsaTech insegniamo a farlo o ci pensiamo noi).

Anche Tik Tok adesso sta diventando un social su cui non si può non essere presenti. Per non parlare di Linkedin, la piattaforma pensata ad hoc per il lavoro. Ma quindi, avere un sito web è ancora necessario?

Qualche anno fa tutti avevano iniziato a sbarcare anche su Internet, con il proprio sito. Per quanto riguarda le attività commerciali spesso si trattava di qualcosa di statico, che forniva le informazioni fondamentali come contatti e mission.

Come avere visibilità con un sito Internet

Gli e-commerce sono arrivati dopo e man mano che crescevano le presenze sul web e l’evoluzione tecnologica, aumentavano le necessità. Al giorno d’oggi un sito che non viene mai aggiornato probabilmente non avrà una buona visibilità.

Per essere trovati quando una persona cerca qualcosa in un motore di ricerca, serve essere ai primi posti nelle SERP, ovvero negli oggetti che appaiono quando, appunto, si fa una ricerca su Google o su un altro motore.

E per essere nei primi posti, il sito deve essere ottimizzato secondo le regole SEO. Serve un aggiornamento costante di contenuti per poter essere indicizzato e arrivare a posizioni più alte: vanno impiegati dunque tempo ed anche risorse, se ci si affida a qualcuno di esterno.

La risposta è che è ancora necessario avere un sito web, anche se non si può prescindere dalla sua cura e dal suo aggiornamento. I social non sostituiscono il sito ma lo integrano in una comunicazione ben pensata.

Avere un sito garantisce di avere qualcosa di proprietà che nessuno potrà mai portar via. E poi sicuramente permette un altro tipo di comunicazione rispetto ai social, con spazi dedicati e contenuti più ampi e approfonditi oltre che e-commerce (anche se i social si stanno attrezzando).

Sito web, un po’ di definizioni

Ma che cosa è esattamente un sito web e quali sono le sue funzioni? Si pensa che si tratta di concetti evidenti, perché tutti navigano nella rete e utilizzano molti siti ogni giorno, però spesso ricordare le definizioni è bene.

Un sito è un insieme di pagine web caricate su un server, che raccontano o descrivono di una particolare attività, collegate tra di loro attraverso dei link, e raggiungibile attraverso un url univoco chiamato dominio.

Viene anche definito come un insieme di pagine web ed altri file interconnessi tra di loro che risiedono in un terminale connesso alla rete (host) dotato di server web. Un sito web non va confuso con un portale web.

La differenza tra sito web e portale web

Quest’ultimo è uno spazio online riservato a un pubblico ristretto. Infatti per accedervi e vederne i contenuti bisogna accedere con un login, formato da nome utente e password, non lo può fare chiunque.

Offre a dipendenti, clienti e fornitori di una azienda un unico punto d’accesso a tutte le informazioni e propone ad ogni tipologia di utente informazioni personalizzate. Ne sono un esempio, oltre a quelli di aziende pensate per chi vi ruota attorno, portali governativi, statali, dedicati alla sanità.

Anche un e-commerce spesso come il portale web richiede una registrazione con la creazione di un account. Il sito web invece consente l’accesso a tutti e le informazioni non sono personalizzate in base a chi vi accede.

I portali sono una soluzione molto comoda per le aziende che vogliono mettere in comunicazione dipendenti da ogni parte del mondo, e col telelavoro probabilmente questa necessità aumenterà. Il maggior vantaggio è appunto la personalizzazione.

Ai portali web di solito si può accedere tramite ogni tipo di dispositivo elettronico. Negli ultimi anni si tratta di una caratteristica imprescindibile anche per i siti web: avere un sito navigabile da cellulare e veloce è uno dei requisiti base.

Diffondere informazioni, raccogliere contenuti, far incontrare e vendere: a cosa serve un sito web

Quali sono le funzioni di un sito web dove appunto può accedere chiunque senza login e password? Serve a diffondere informazioni, a raccogliere contenuti, a far incontrare persone ed anche a vendere.

Le informazioni diffuse possono essere di svariati generi. Una azienda o anche una piccola società, compresi artigiani e negozi, useranno il proprio sito Internet per portare ai loro consumatori informazioni sull’attività, con particolare attenzione alle novità, come sconti o nuovi servizi.

I siti web possono anche essere personali e dunque diffondere contenuti su una persona, che lo usa come vetrina personale: quanti personaggi famosi e non solo lo fanno? Lo scopo ultimo può essere promuoversi e vendere ma non per forza. Molto noti sono i siti di notizie, con cui ormai si consuma l’attualità.

Nei siti web si trovano informazioni, dunque: da qui ne consegue che essi fanno anche da raccoglitori. Il web è un grande raccoglitore di contenuti. Infatti, quando si vuole sapere qualcosa, solitamente la si ricerca mediante una query in un motore di ricerca.

Gli stessi siti possono avere come principale funzione quella di essere un contenitore di informazioni: lo sono per esempio quelli dedicati alla musica, con elenchi di canzoni, ai film, allo sport con dati dei campioni e delle squadre.

Alcuni tipi di siti fanno anche incontrare le persone. Il concetto di community sta alla base dei social, spesso si sente dire che bisogna curare i rapporti coi propri followers, che appunto creano la community.

Ma non è un’idea nuova, perché i forum, per esempio, lo facevano da tempo. Ci si incontra anche su siti dedicati magari al gioco d’azzardo o al gioco online (che permette di far sfidare persone da una parte all’altra del mondo).

E ovviamente i siti servono a vendere. Spesso per le aziende e i negozi questo è il fine ultimo, per cui viene impostata tutta la strategia di comunicazione, compresa la sezione dedicata alle news. Far convergere la gente sul sito e acquistare è lo scopo.

Naturalmente, un sito può avere più funzioni contemporaneamente, vale per praticamente tutti, soprattutto negli ultimi anni. Non si può pensare di attirare l’attenzione e vendere senza intrattenere, fornire contenuti e essere raccoglitori di informazioni.

La differenza tra siti web statici e dinamici

Un sito web è composto da varie pagine. Le pagine, e dunque il sito in genere, possono essere statiche o dinamiche. Una volta in tante piccole realtà optavano per una soluzione statica, più facile da gestire, ma al giorno d’oggi è molto più diffuso il sito dinamico.

I siti statici sono leggeri e si basano su poche pagine informative: un semplice biglietto da visita online per la persona o l’azienda. Troppo poco oggi, dove è una sfida continua contro il proprio competitor, che può trovarsi dall’altra parte della strada o del mondo.

Per contro i siti dinamici sono orientati all’interazione con l’utente e offrono contenuti sempre nuovi. Fanno quindi molto bene proprio il concetto di creare una community.

Termini da conoscere, dall’HTML al sito 3.0

I siti statici solitamente vengono usati per istruzioni d’uso permanenti. I file che compongono la pagina sono contenuti in un hosting e di solito non sono aggiornati costantemente. Spesso si basa sul linguaggio HTML.

Quelli dinamici invece hanno contenuti che variano di continuo e quindi devono essere più facili da usare. Sono più complessi da creare ma poi sovente vengono aggiornati dagli stessi utenti. Uno dei sistemi più diffuso per i siti dinamici è WordPress.

Si è citato l’HTML, che cos’è? La divisione tra siti dinamici e siti statici avviene considerando la struttura del sito web. Se si categorizzano in base la tecnologia, si hanno siti in HMTL e in Flash. L’HTML è un linguaggio di programmazione per le pagine web.

I siti in Flash possono contenere effetti, movimenti, suoni in genere molto appariscenti, da visualizzare grazie a appositi plugin. Sono costruiti utilizzando il software Adobe Flash e creati in PHP e in altri linguaggi come ASP o Ruby.

Un sito dinamico usa un database per memorizzare il contenuto della pagina. Si tratta certamente della miglior soluzione per chi non vuole solamente un sito vetrina, quindi con le informazioni base, ma qualcosa che possa creare una vera interazione col potenziale cliente.

Quelli citati sono esempi di siti 2.0, definiti interattivi, dove gli utenti trovano informazioni. Esiste poi il sito 3.0, o intelligente, che riconosce l’utente e visualizza una dinamica secondo i suoi gusti, preferenze, stati d’animo.

Da un sito si possono scaricare contenuti, anche tramite download. Essi possono richiedere dei dati a chi vi naviga, e in un’epoca in cui si presta grande attenzione alla privacy, chi ha un sito non può prescindere dalla conoscenza del GDRP e delle norme per la Privacy Policy.  

Nelle tipologie di sito, vanno ricordati anche quelli pensati per le aste, di cui il celebre Ebay è solo il più famoso, e quelli collaborativi o wiki: facile dal nome capire come wikipedia ne faccia parte, sono siti la cui responsabilità di mantenimento è degli utenti.

Insomma, le cose da sapere sono tante. Noi di OsaTech vi aspettiamo per eventuali domande e soprattutto per sviluppare il vostro sito! Siamo disponibili anche da remoto.

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