Le serrature biometriche

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Le serrature biometriche

Serrature biometriche, prima nei film, ora anche nelle nostre case

Con le impronte si possono sbloccare i cellulari ma non solo. Le serrature biometriche sono ormai una realtà anche alle nostre latitudini e non più solamente nei film dove complicati sistemi basati sulle impronte digitali dominano nei film gialli.

Il mondo delle serrature biometriche e delle impronte per svolgere attività diverse ha sempre affascinato ed è spesso stato visto da molti telespettatori come qualcosa di estremamente sofisticato e avveniristico.

Per questo è stato inserito in tante pellicole, soprattutto di spionaggio: tipicamente le serrature biometriche sono presenti in storie di complicati intrighi e di segreti custoditi in caveaux e in stanze impenetrabili.

L’immagine che si ha infatti delle serrature biometriche è di qualcosa di inviolabile e dunque perfetto per celare segreti e documenti scottanti, soggetti perfetti per i furti da raccontare. Ma al giorno d’oggi non è più solo così.

La tecnologia delle serrature biometriche è ora alla portata di tutti e non è più relegata al fascino delle pellicole e dei detective. Infatti sono sempre più le persone che ne usufruiscono per le porte delle proprie case o degli uffici.

Adesso le serrature biometriche sono per tutti. E quanti vantaggi

Come si usa la tecnologia face ID?

Ma come si usa la tecnologia face ID? La telecamera del dispositivo rileva il volto della persona, se essa guarda nella direzione giusta, anche in mezzo ad altre persone. L’immagine viene quindi catturata e analizzata, nella maggior parte dei casi in 2D, perché rende più semplice il confronto.

In particolare sono importanti, per la tecnologia face ID, dettagli come la distanza fra gli occhi, la profondità delle orbite, la distanza tra la fronte e il mento, la forma degli zigomi e il contorno di labbra, occhi e mento, che permettono di distinguere i visi e paragonare l’immagine ad altre.

Le informazioni analogiche prese dalla foto vengono trasformate in informazioni digitali che possono essere usate dalla tecnologia. In pratica divengono un codice matematico. A questo punto vengono paragonate a altre foto di una database.

Se Face ID non funziona. Accorgimenti prima di chiamare un tecnico

Come detto, gli Iphone per sbloccarsi usano la tecnologia face ID. E se non funziona e il cellulare resta bloccato, sono problemi. Prima di contattare un tecnico, ci sono alcuni tentativi da fare. Per esempio, il sistema operativo iOS 12 migliora il funzionamento del riconoscimento, dunque è funzionale installare l’ultima versione.

Se il riconoscimento ID non va, spesso è bloccato da alcune impostazioni. Anche la fotocamera del dispositivo, colei che di fatto prende l’immagine, deve essere apposto: la si controlli, comprese polvere e ditate.

Se proprio non si ottiene nulla, si può disabilitare e attivare la funzione Face ID, o addirittura configurarlo di nuovo. L’ultima ratio è il ritorno alle configurazioni di fabbrica, ripristinando di fatto il sistema operativo. Ma attenzione che questa operazione fa perdere tutti i dati!

 

Come sovente accade, le serrature biometriche si sono evolute e non sono più una tecnologia avveniristica, innovativa e dunque quasi inaccessibile a livello di prezzo. Ora possono essere montate tranquillamente da quasi tutti.

I vantaggi delle serrature biometriche sono innegabili, e se l’investimento iniziale può comunque sembrare accessibile ma un po’ alto, si pensi a quanto costa rifare tutte le serrature quando qualcuno perde le chiavi. Una scocciatura e un costo.

E chi dimentica sempre le chiavi, amerà le serrature biometriche. Impossibile smarrirle, dato che non sono delle chiavi ma le porte si aprono col dito. Anche i più sbadati non avranno alcun problema e l’ingombro delle chiavi nelle tasche o in borsa sarà un ricordo.

Le serrature biometriche si adattano perfettamente anche a ambienti industriali, dove molte persone devono accedere a dei locali. Il sistema con le chiavi era già ritenuto come superato, in quanto fornire una chiave a tanti dipendenti diversi poteva essere un problema.

Si optava nella maggior parte dei casi per dei badge, che permettevano l’ingresso a chi era autorizzato, tramite un sistema di riconoscimento che faceva dire all’apparecchio che quella persona fa parte di chi può accedere.

Il sistema a badge era utile anche in casi in cui non tutti i lavoratori potessero entrare in ogni area dell’ufficio o dell’azienda, permettendo l’accesso solo dove sono autorizzati. Con le serrature biometriche questa caratteristica può essere ulteriormente raffinata.

Tramite le serrature biometriche si può decidere chi far entrare e dove, ma anche quando. Una funzione certamente utile per esempio per chi ha una donna delle pulizie in casa e vuole possa accedere all’abitazione solo nelle ore concordate, per esempio.

Il funzionamento delle serrature biometriche

Ma come funzionano le serrature biometriche? Esse si aprono tramite l’impronta del dito. L’impronta digitale, come noto, è assolutamente unica, quindi non è possibile che qualcuno apra la serratura di un altro.

Il lettore delle impronte digitali che fa funzionare sistemi come le serrature biometriche è definito “Fingerprint reader” o “Fingerprint sensor”. Esso riconosce i rilievi del dito attraverso una luce, o tramite sensori elettrici e li memorizza, identificando in maniera univoca le persone e andando a capire se fanno parte del database.

Come detto, non esistono due impronte digitali uguali, nemmeno tra i gemelli. E se per esempio con la tecnologia face ID qualcuno ha paura che una persona con lineamenti simili possa sbloccare il proprio cellulare o aprire le porte, qui non esiste.

Già con l’immagine del viso non è praticamente possibile che altre persone accedano, con le impronte digitali lo è ancora meno. La tecnologia face ID fa parte, assieme al riconoscimento delle impronte e a quello della retina o dell’iride, della sicurezza biometrica.

Il funzionamento è simile. Se nella tecnologia face ID si parla del viso e nel riconoscimento dell’iride o della retina di un sistema basato sull’osservazione dell’occhio, qui viene riconosciuto il dito.

L’immagine viene catturata e trasformata in dati biometrici capaci di identificare in modo assolutamente univoco una persona. Un algoritmo è in grado di estrarre dall’immagine del dito dei punti specifici e di trasformarli nel codice cifrato che viene effettivamente usato.

La persona deve solo appoggiare il dito sulla fotocamera. I “Fingerprint reader” o “Fingerpint sensor” sono sostanzialmente di tre tipologie diverse. Il più basilare è rappresentato dal lettore ottico, dove il polpastrello è illuminato da un LED, un funzionamento simile alla macchia n fotografica.

Poi c’è il lettore di impronte digitali capacitivo, quello usato nella maggior parte dei casi ed anche dei telefoni cellulari. Genera un’immagine delle creste e delle linee che costituiscono un’impronta digitale tramite una corrente. È praticamente impossibile da imbrogliare.

Il sistema più evoluto ed anche più costoso è quello rappresentato dal lettore di impronte digitali ad ultrasuoni, basato su emettitore e ricevitore ultrasonico che stabilirà un’immagine tridimensionale dell’impronta digitale, da cui vengono ricavate diverse informazioni.

I metodi che regolano le serrature biometriche sono utilizzati non solo per aprire porte, domestiche o di aziende e uffici dato, si è già accennato, le porte che si aprono tramite l’impronta digitale sono molto usate negli ambienti industriali

 

Domotica e serrature biometriche

L’impronta può servire a sbloccare cellulari, anche se soprattutto Apple usa principalmente la tecnologia face ID, per aprire delle casseforti, oltre a cancelli e vari spazi. Le serrature negli ultimi anni sono già integrate nella domotica di casa.

Infatti, è possibile governare le serrature tramite delle applicazioni del cellulare, in perfetto pendant con la tecnologia che prevede che riscaldamento, ventilatori, luci, televisione, impianto sonoro e molto altro siano controllati tramite un semplice clic.

E ovviamente anche le aperture delle porte possono essere comandate da un’app. Le serrature biometriche che si aprono con le impronte digitali sono un complemento, adatto per tutti i tipi di abitazioni.

Si possono memorizzare, infatti, numerose impronte digitali, così da permettere l’accesso a tutti i membri della famiglia, compresi i bambini, che spesso vengono ritenuti troppo piccoli per avere le chiavi, che rischierebbero di perdere (anche se è innegabile che succeda pure agli adulti).

Addirittura dei sistemi di serrature biometriche sono in grado di riconoscere le impronte dei bambini man mano che crescono e dunque a registrarne progressivamente la crescita e i cambiamenti a livello di impronta. Si può autorizzare quindi chi si vuole a entrare, comprese figure esterne in determinate fasce orarie.

La donna delle pulizie potrebbe avere la possibilità di accedere a casa solo nel suo orario di lavoro, per esempio. O si può abilitare provvisoriamente un vicino mentre si è in vacanza, E niente paura, le impronte che si possono registrare sono tante.  

I vantaggi delle serrature biometriche: prima di tutto sicurezza e comodità

Il principale vantaggio delle serrature biometriche è senza dubbio la sicurezza. Se le chiavi possono essere rubate, non si può aprire una porta ingannando il sensore, o almeno è molto difficile farlo. Le password o i codici possono essere intercettati da hacker, le impronte digitali no.

È possibile anche impostare un sistema che controlli gli accessi ed anche quelli tentati, in modo da avere sempre sotto controllo chi effettivamente ha aperto la porta, in modo da avere una perfetta fotografia di chi è stato dove e quando.

La tecnologia face ID e il riconoscimento vocale sono spesso disturbati dalla poca illuminazione o da una telecamera sporca, oltre che, nel caso della voce, da rumori di sottofondo. Con il riconoscimento tramite impronta digitale ciò non avviene. Il riconoscimento con la retina invece al momento è ancora molto costoso e dunque non conveniente.

Per avere massima sicurezza, se si opta per serrature biometriche, esse possono essere equipaggiate con accessori specifici per garantirne una maggiore protezione, per esempio se si parla di un portoncino esterno.

L’uso delle impronte digitali, così come della tecnologia face ID o del riconoscimento vocale e addirittura dell’iride, può essere combinato alla domotica e all’inserimento di PIN, per rendere inaccessibili i propri sistemi domotici casalinghi o l’apertura delle porte.

Quindi, è evidente come la sicurezza sia la principale caratteristica delle serrature biometriche. È accresciuta anche dal fatto che non essendoci chiavi materiali, nessuno le può rubare. La comodità è un altro atout importante, perché non c’è più l’ingombro fisico delle chiavi.

Tra l’altro è anche impossibile chiudersi fuori inavvertitamente e dover aspettare che arrivi qualcuno a aprire, dato che le serrature biometriche si aprono col dito. Poi si ha un controllo preciso di chi entra in casa e il sistema può essere integrato con la domotica dell’abitazione.

Non servono dispositivi aggiuntivi. I prezzi sono ora accessibili per molte tasche, soprattutto a fronte dei vantaggi. Svantaggi? A parte un vuoto normativo relativo al settore, non se ne ravvisano.

Noi di OsaTech siamo a vostra disposizione per rispondere a eventuali domande e a consigliarvi come integrare le serrature biometriche nel vostro sistema di sicurezza domestico o aziendale, assistendovi anche da remoto.

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