Cos’è lo scanner di iride e come funziona?

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Cosa usa uno scanner d’iride?

Lo scanner di iride rientra in quelli che si chiamano sistemi di riconoscimento che usano tecniche definite biometriche. Ne fanno parte altre forme simili: le differenze tra di loro stanno nell’elemento su cui si basano gli scanner per il riconoscimento stesso.

Nel caso dello scanner di iride si tratta appunto delle iridi. Come funziona? Come dice il nome, è uno scanner che si attiva con le iridi, è in grado di riconoscere la persona attraverso di esse e di far per esempio sbloccare un telefono o aprire una porta.

Per molti non è chiara la definizione di iride, che viene qualche volta confusa con la pupilla. Quest’ultima è letteralmente il cerchietto nero che abbiamo attorno all’occhio, mentre l’iride è la parte colorata che la circonda.

In pratica quando si dice che una persona ha gli occhi azzurri o verdi, si intende che l’iride è azzurra o verde. È lei ad essere “colorata”. E se osservata con attenzione, si potrà notare che non si tratta di semplice colore.

Infatti, vi sono scanalature, macchie, nonché strisce e anelli e anche il colore cambia, con gradazioni diverse all’interno dell’iride. Un universo ben più complesso del semplice colore, ma è proprio la complessità a fare dello scanner di iride uno dei sistemi di riconoscimento più infallibili.

Non esistono due iridi uguali al mondo, è provato. I fattori in gioco, quelli citati prima, sono tanti e le combinazioni di modificazioni di colore, di gradazione, delle macchie, delle scanalature e degli anelli presenti sono così tante da rendere ogni iride assolutamente unica.

Lo scanner d’iride paragonato a altri sistemi di sicurezza biometrica

I sistemi di riconoscimento su cui si basa la sicurezza biometrica sono tutti incentrati su caratteristiche del corpo umano che non sono replicabili e dunque confondibili con quelle di altri, è questo che fa di loro delle tecnologie vincenti.

La tecnologia face ID utilizza il viso, mentre le serrature biometriche funzionano spesso tramite le impronte digitali, che sono comunque diverse per ciascuno. Non a caso nella storia sono state sempre state molto utilizzate per risalire all’identità di qualcuno anche a livello giudiziario.

Ci sono poi il riconoscimento vocale e quello della retina. Sono tutti molto sicuri e difficilmente si possono imbrogliare, quindi le probabilità che qualcuno si impossessi di dati altrui attraverso l’uso della sicurezza biometrica è scarso.

In ogni caso l’errore può sempre succedere, e lo scanner di iride, per come funziona, è il più sicuro. Le statistiche dicono che può sbagliare una volta su un milione, mentre i sistemi basati sul riconoscimento delle impronte digitali errano una volta su 10mila.

Per quanto riguarda il riconoscimento facciale succedono errori una volta ogni mille e con il riconoscimento vocale (comunque molto più influenzato degli altri sistemi da condizioni esterne come i rumori) una volta su 500.

Dunque, lo scanner per iride è una delle soluzioni più sicure, anche se i costi sono sicuramente più elevati se lo si vuole usare per esempio per serrature biometriche rispetto alla scelta, convenzionale, di puntare sulle impronte digitali (che come visto danno in ogni caso un’ottima sicurezza).

Ecco come funziona lo scanner di iride

Come funziona esattamente? Lo scanner di iride mappa l’iride in una serie di numeri. Calcola le coordinate polari di ciascuna delle irregolarità presenti nell’iride, che sono calcolate fissandole in cerchi concentrici il cui centro è la pupilla.

I punti mappati sono circa 200, mentre quando si parla di riconoscimento tramite le impronte digitali sono “solo” dai 50 ai 60. Facile dunque comprendere come mai il margine di errore di questi scanner per iride è davvero piccolo. Funziona anche se si hanno gli occhiali o le lenti.

Lo scanner per iride viene usato negli smartphone. Funziona inquadrando l’occhio a poca distanza, circa 25-30 centimetri, l’unico dettaglio a cui bisogna prestare attenzione quando lo si usa è l’angolazione. È molto semplice e sicuro, 10 volte in più rispetto ai lettori delle impronte digitali.

Invece, se si usa la retina bisogna portare l’occhio vicino alla fotocamera.

I vantaggi rispetto alle tradizionali tecniche di sicurezza come password o chiavi sono evidenti. Rispetto alle chiavi, non ha ingombro e non sono possibili smarrimenti, sempre fastidiosi. Le password possono essere rubate o hackerate.

Usare dei sistemi alternativi diventa sempre più importante da quando molte operazioni, comprese quelle bancarie per esempio, vengono svolte in Internet. Si usa molto di più il pc per tante commissioni che coinvolgono soldi, carte e dati sensibili.

Innegabile come per gli hacker si aprano tante possibilità per impossessarsi di vari tipi di dati, che possono usare per utilizzare carte di credito e conti altrui e per inviare per esempio ransomware come i Criyptolocker.

Per questo si cercano metodi più sofisticati per la protezione degli account e il riconoscimento delle persone, da applicare in vari campi. La tecnologia face ID viene sfruttata anche per la medicina, seppure siamo agli albori, e nel marketing, mentre sulle impronte digitali si basano le serrature biometriche.

Dove si usa lo scanner per iride, dai cellulari ai sistemi finanziari

Gli scanner per iride si stanno diffondendo nei cellulari e come protezione dei sistemi finanziari oltre che in molti pc. Gli hacker non possono accedere perché è difficilissimo imbrogliare il sistema, nemmeno tra gemelli si hanno le stesse iridi. Ogni persona ha un’iride diversa e lo scanner lo sa.

Come sempre ci sono molte discussioni relative alla privacy, e ce ne saranno di più man mano che la tecnologia verrà estesa a campi diversi. Per il momento, gli smartphone che usano uno scanner per iride hanno un grado di sicurezza molto elevata.

Lo scanner d’iride nel cellulare: sblocco e non solo

Alcuni prodotti non solo vengono sbloccati dal blocco tastiera tramite l’iride ma permettono anche grazie al riconoscimento della stessa di occultare le foto da altri occhi (si può proprio dirlo…) indiscreti. E chissà le funzionalità quanto potranno evolvere.

Tra i cellulari che usano uno scanner di iride, ci sono i Samsung Galaxy Note 7, 8, S8 e S8+. La tecnologia basata sul riconoscimento dell’iride pare funzionare bene e non comporta problemi durante l’uso, essendo molto facile.

L’antecedente di questi modelli è stato, nel 2015, il Lumia 950 XL, il cui scanner per iridi non riusciva a performare in modo rapido come quello dei Samsung, ma funzionava abbastanza bene ed anche di notte o se l’utente aveva gli occhiali da sole.

In realtà il primo smartphone a incorporare lo scanner per l’iride è stato un modello asiatico, il Fujitsu Arrows NX F-04G, che però non si è mai diffuso oltre il Giappone e quindi non è conosciuto alle nostre latitudini.

Samsung nei suoi Note sfrutta lo scanner per iride

Restando sui vari modelli di Samsung Note, lo scanner d’iride prende il nome di IRIS. Non solo sblocca il cellulare ma occulta le foto desiderate mettendole in una cartella accessibile solo tramite l’iride e inibisce l’uso di alcune app.

Non è obbligatorio usare IRIS per sbloccare la tastiera. Chi desidera farlo lo deve scegliere andando in “Impostazioni”, selezionando l’opzione dello scanner d’iride, sbloccando ancora una volta il telefono con la metodologia sinora in uso e memorizzando l’immagine della propria iride.

A differenza di sistemi come le serrature biometriche, dove si possono registrare un gran numero di impronte digitali, qui un cellulare può avere solo una iride memorizzata.

Una volta data l’impostazione, quando si vorrà sbloccare il Samsung Note bisognerà mostrare l’occhio alla fotocamera, tenendola a una trentina di centimetri circa. Lo scanner mapperà l’iride e se essa è quella memorizzata, toglierà il blocco.

Anche inibire l’uso di alcune app a meno che esse vengano sbloccate dall’immagine della propria iride è semplice, basta impostare prima quali devono essere bloccate tramite questo metodo. E lo stesso vale con le foto.

Ciò permette di avere una assoluta privacy, perché nessuno può sbloccare il Samsung Note e addirittura per accedere all’app o alla cartella foto serve un doppio riconoscimento dell’iride, quindi di fatto è un sistema impenetrabile.

Appena diffusa la tecnologia che usa il riconoscimenti tramite le iridi veniva sovente vista come distante da larga parte della popolazione. Ma tempo fa anche le impronte digitali erano legate ai film di spionaggio e poi si sono divenute qualcosa di normale.

Dunque sempre più tecnologie useranno anche lo scanner per iridi, che non sarà limitato agli agenti CIA delle pellicole. Quando i costi diventeranno più accessibili probabilmente si diffonderanno largamente nelle serrature biometriche, anche aziendali.

Noi di OsaTech siamo a vostra disposizione per rispondere a domande relative a questa tecnologia, assistendovi anche da remoto.

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