Cos’è un Data Center? Per spiegarlo partiamo da ciò che è accaduto nel corso del 2020. In questo anno è cresciuto il numero delle aziende che si sono digitalizzate. Inutile ripercorrere gli eventi che conosciamo tutti molto bene. La necessità diventa virtù quando in ballo ci sono la salute del business e i bisogni delle persone.
Con una maggiore presenza e attività in rete, cambiano i processi aziendali e aumenta il giro dei dati, e con esso il problema di come conservarli e proteggerli. Parliamo di dati interni ed esterni.
Per tutte queste ragioni, sempre più aziende digitalizzate sentono il bisogno di appoggiarsi a infrastrutture solide, sicure, affidabili, che possano garantire la gestione e la continuità dei processi nel modo più fluido ed efficiente possibile.
Ecco perché Il nostro spazio editoriale, oggi, lo dedichiamo alle domande più frequenti su cos’è un data center e come funziona.
Che vuol dire e cos’è un Data Center
Data Center o Datacenter traduce letteralmente CED – Centro Elaborazione Dati – ed è una struttura fisica, l’insieme delle apparecchiature e dei componenti IT, hardware e software impegnati 24 ore su 24, 7 giorni su 7 nella elaborazione elettronica e archiviazione dati, nonché della loro sicurezza.
In pratica, è la struttura di proprietà o in outsourcing che ospita le macchine, server, storage, gruppi di continuità che permettono all’azienda di comunicare e svolgere tutte le sue attività basate su processi e dati.
Altra definizione del data center è server farm.
Come sono fatti i Data Center?
Nell’immaginario comune i Data Center si rappresentano come luoghi fisici, nella fattispecie stanzoni mezzi bui e illuminati solo dalle luci dei terminali, gli apparati di rete che compongono l’infrastruttura informatica.
Non siamo troppo lontani dal vero, ma si va sempre più delineando l’identità della soluzione ibrida del Data Center, di cui abbiamo tante versioni:
– ambienti in house
– cloud privati
– cloud pubblici forniti da differenti provider.
Tutto dipende dalle esigenze effettive dell’azienda che si appoggia al Data Center per elaborare e gestire i dati, usare applicazioni e servizi, proteggere i dati e i sistemi informatici. Esigenze sempre più legate alla scalabilità e alla flessibilità delle risorse.
Un Data Center può trovarsi all’interno di un’azienda e rappresentarsi come rack server, ma può anche occupare uno spazio molto più esteso oppure può trovarsi all’esterno.
Le aziende possono affittare i server presso strutture di co-locazione, oppure usare servizi pubblici basati su cloud presso host come Amazon, Microsoft, Sony e Google.
Tipi di Data Center
Esistono diversi tipi di Data Center.
Centri dati aziendali – Data Center aziendale o proprietario ottimizzati per l’utente finale. Può essere in sede o esterno.
Centri dati per servizi gestiti da terzi o da un provider per conto dell’azienda, per l’archiviazione dei dati e dei servizi informatici. È il caso delle aziende che affittano infrastrutture e servizi.
Centri dati basati sul cloud esterni fuori e gestiti da fornitori di cloud pubblici o di terze parti, come Amazon Web Services, Microsoft Azure o Google Cloud. L’infrastruttura-as-a-service viene affittata come centro dati virtuale.
Centri dati di co-locazione proprietà di terzi: l’azienda affitta uno spazio in un data center di proprietà, esterno alle sue sedi. La co-locazione è una soluzione che permette di tagliare le spese per la costruzione e la manutenzione del Data Center.
Data center su cloud: dati e applicazioni sono gestiti in hosting da provider di servizi cloud come Amazon Web Services, Microsoft, Meta e Google per una maggiore capacità dell’hardware e al contempo una riduzione dei costi di raffreddamento e spese amministrative.
A cosa serve il Data Center?
Elaborazione, archiviazione e comunicazione dati sono i tre fattori fulcro del funzionamento dei Data Center.
Il loro compito è quello di garantire la massima efficienza a dispositivi, sistemi e servizi, per la conservazione dei dati e delle informazioni, garantire la continuità operativa nel caso di guasti uno o più sistemi, rendere accessibili le informazioni conservate nei sistemi di storage dei server.
Ma soprattutto la questione della sicurezza assume una rilevanza maggiore rispetto al passato. Con il progredire della tecnologia diventa prioritario proteggere i propri dati e metterli al sicuro da accessi inopportuni.
Nel dettaglio, ecco cosa fa un Data Center
– Archiviazione dei dati – I Data Center ospitano grandi quantità di informazioni sensibili, sia proprie sia di altri (fornitori, collaboratori, clienti).
– Elaborazione / Condivisione dati in un unico ambiente
– Controlli sulla sicurezza dati aziendali e dati esterni.
Se vogliamo entrare ancora più nel dettaglio, i Data Center sono progettati per consentire attività quali l’invio di email; la condivisione dei file e applicazioni per i processi aziendali; Customer Care; ERP (Pianificazione delle risorse aziendali); Big Data e AI (Intelligenza Artificiale).
Qual è l'infrastruttura di un Data Center?
Dopo aver visto cos’è e a cosa serve un Data Center, vediamo brevemente e per punti qual è l’infrastruttura che li caratterizza.
Per funzionare un Data Center ha bisogno di una rete di risorse di elaborazione e archiviazione che consentano di usare le applicazioni e condividere i dati.
L’infrastruttura è composta da server, sistemi di archiviazione dei dati (storage), sistemi informatici per il monitoraggio, per il controllo e la gestione di macchine, applicazioni, infrastrutture di telecomunicazione, impianti di climatizzazione, impianti antincendio, sistemi di sicurezza, ecc.
– Data Center Hardware, l’infrastruttura Data Center comprende router, switch, firewall, cavi, modem, sistemi di archiviazione (dischi rigidi e unità a nastro)
– Data Center Server, i motori dei Data Center. Sui server, l’elaborazione e la memoria utilizzate per eseguire le applicazioni possono essere fisiche, virtualizzate, distribuite su container o distribuite tra nodi remoti in un modello di edge computing
– Reti di Data Center, connessione tra i server fisici e virtualizzati, i servizi del data center, l’archiviazione e la connettività con l’esterno
– Sistemi di ventilazione e raffreddamento si usano generatori di corrente e torri di raffreddamento
– Gruppi di continuità (UPS).
I Data Center moderni
Che differenza c’è tra Data Center e cloud center?
I Data Center moderni si distinguono per un’infrastruttura che non poggia su server fisici on-premises, bensì su reti virtuali che possono sostenere applicazioni e processi su più apparecchi fisici e in ambienti multi cloud. I dati sono dislocati su più Data Center in cloud pubblici e privati.
Per questa ragione, il Data Center deve poter comunicare con le diverse sedi interne all’azienda o nel cloud. Nel caso del cloud, il data center poggia su un provider di servizi cloud.
Che cosa è il Data Center Cloud?
Il Data Center cloud ha preso il posto del data center on-premises collocato all’esterno comportando una serie di vantaggi per l’azienda.
Questo significa che invece di gestire la propria infrastruttura, l’azienda affitta un’infrastruttura ospitata nel cloud e gestita da un partner terzo accedendo alle risorse del centro dati tramite la rete.
In questo caso, il fornitore di servizi cloud è responsabile della manutenzione, degli aggiornamenti e di tutta la parte riguardante gli accordi sui livelli di servizio per le parti dell’infrastruttura che ricadono sotto il suo controllo.
I vantaggi dei Data Center basati sul cloud
Scalabilità: le risorse aggiuntive possono essere facilmente configurate per soddisfare le necessità.
Flessibilità: il cliente può attivare o disattivare le risorse velocemente in base alle necessità aziendali.
Costi: nel cloud, le risorse possono essere condivise.
Disponibilità: nel cloud vengono applicati livelli di servizio ben definiti e offrono una maggiore protezione.
Sicurezza: la sicurezza è garantita da esperti che possono offrire una protezione superiore a quella implementata internamente.
Accessibilità: l’azienda può usufruire di ciò che il fornitore di servizi offre.
Classificazione Data Center in base allo standard ANSI/TIA-942
Realizzare e progettare i Data Center è un’operazione che deve seguire alcune linee guida basate su degli standard. Che sia proprietario o in outsourcing, il Data Center è il fulcro della continuità operativa. Ecco perché è bene comprendere la differenza tra Tier I, II, III e IV.
Nel 2005, l’American National Standards Institute e la Telecommunications Industry Association hanno pubblicato lo standard ANSI/TIA-942, “Telecommunications Infrastructure Standard for Data Centers”, che definisce 4 livelli di progettazione e linee guida di implementazione dei Data Center.
I livelli si distinguono in base alle risorse disponibili, alle capacità dei Data Center o alle garanzie di uptime. L’Uptime Institute definisce i livelli dei data center come segue:
Tier I.
Il Data Center più semplice integra un gruppo di continuità. I data center di livello I non forniscono sistemi ridondanti, ma dovrebbero garantire almeno il 99,671% di uptime.
Tier II.
Questi Data Center includono la ridondanza dei sistemi, dell’alimentazione e del raffreddamento e garantiscono almeno il 99,741% di uptime.
Tier III.
Questi Data Center offrono tolleranza parziale ai guasti, 72 ore di protezione dalle interruzioni, ridondanza completa e una garanzia di uptime del 99,982%.
Tier IV.
Questi Data Center garantiscono il 99,995% di uptime, ovvero non più di 26,3 minuti di downtime all’anno, oltre a una tolleranza di errore completa, ridondanza del sistema e 96 ore di protezione dalle interruzioni.
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Abbiamo parlato di cos’è un Data Center, abbiamo visto quali sono i suoi compiti e la sua infrastruttura, abbiamo passato in rassegna i Data Center più moderni, quelli in cloud, e le classificazioni stabilite in base agli standard.
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