Che cos’è un Terminal server?

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Terminal service, la definizione

Con il crescere dell’importanza dell’informatica e di conseguenza del numero di dispositivi in genere usati per far funzionare un’azienda, a vari livelli, diventa sempre più fondamentale poter connettere tutti.

Da quando poi si lavora molto in remoto, una tendenza che col Covid ha conosciuto una decisa accelerazione, con documenti condivisi su cui lavorano più colleghi ciascuno da un luogo diverso, videochiamate e meetings, dare la possibilità a tutti di connettersi con più dispositivi è imprescindibile.

Come fare a fornire questo accesso in un modo che non sia troppo costoso per l’azienda, che permetta di creare un sistema flessibile e al contempo non eccessivamente complesso per chi lo gestisce, oltre che sicuro, visto che si parla dei dati dell’azienda?

Per chi deve connettere più persone, a partire anche da poche, da un paio a una decina, sino ad arrivare a migliaia, un metodo vantaggioso, pratico e abbastanza economico è affidarsi a un Terminal server.

Un Terminal server è uno strumento informatico che serve per mettere in rete una serie di apparecchiature, condividendo dati e applicazioni tra i dispositivi associati. Insomma, quello che serve per le esigenze sopra citate.

Chiunque potrà connettersi, se ha le giuste credenziali, da qualsiasi luogo del mondo e da diversi dispositivi, da pc a cellulari, anche se essi usano sistemi operativi diversi (dettaglio che con altri metodi potrebbe rappresentare un ostacolo). Come dispositivi si intendono anche per esempio stampanti.

Un terminal server può anche essere definito come un server o un dispositivo di rete che consente a più utenti di connettersi ad una rete LAN senza l’utilizzo di un modem o di un’interfaccia di rete. Lo creò nel 2008 Windows per Windows server ed ora è molto diffuso a livello aziendale.

Host, protocollo di rete e client in un Terminal service

Come funziona? Si tratta solitamente di un software installato su di un computer centrale,definito col termine host, che, tramite una rete, mette delle applicazioni a disposizione di più client, ovvero le persone che potranno accedere alle risorse (applicazioni, dati) da svariati dispositivi e con diversi sistemi operativi.

In realtà l’host trasmette ai client delle informazioni grafiche, poiché le applicazioni citate sono installate direttamente sull’host stesso: evidente come già questa caratteristica sia vantaggiosa dal punto di vista della semplicità e da quello economico.

In concreto, un Terminal server per funzionare necessita di tre elementi: la parte hardware, che permette il funzionamento di un sistema multiutente come quello di cui necessita l’azienda, il protocollo di rete che permette l’accesso da remoto e l’applicazione client del terminal server.

In pratica, ci sono un server, l’host, dove risiedono le risorse aziendali, che è il motore di tutto, e un software client installato su ogni dispositivo client remoto. I due sono messi in collegamento dal protocollo di rete, il quale permette la trasmissione dati dall’host ai client.

 

Le caratteristiche dei componenti di un Terminal server

Ciascuna delle tre componenti deve avere delle caratteristiche. Quello che meno deve rispondere a criteri è il client, che può essere un dispositivo qualsiasi che funziona con vari sistemi operativi e si trova ovunque. Si tratta di uno dei grandi vantaggi, tra l’altro non necessita nemmeno di grande potenza di calcolo.

L’hardware deve per contro avere una buona potenza di calcolo, quanto meno quella sufficiente per l’hosting delle singole applicazioni e il sistema operativo del server. Il dettaglio più importante è la potenza di elaborazione.

In base all’intensità dell’uso delle risorse da parte delle applicazioni e quanti client server si collegheranno, quando si installa l’hardware si deve porre attenzione allo spazio sul disco fisso e alla capacità della RAM.

Per il protocollo di rete ci sono diverse opzioni. Esso è importantissimo perché stabilisce le linee guida per lo scambio dati e rende dunque possibile agli utenti l’accesso remoto al servizio del Terminal.

Attenzione al fatto che sia l’host che i client devono avere le licenze corrette per poter far funzionare il sistema del terminal service. Microsoft chiama il server di licenza, che serve come istanza centrale di amministrazione, Client Access Licenses (CAL).

Ci sono le licenze per dispositivo, utilissime nel caso in cui un singolo pc o dispositivo in genere viene condiviso da più utenti, e le licenze utente, che entrano in gioco nel caso in cui un utente debba accedere al servizio con più dispositivi.

Quali sono i costi di un Terminal server?

Le licenze sono spesso uno dei costi più importanti per chi sceglie un terminal server. Quali sono gli altri costi legati a questo sistema? Quelli iniziali per l’hardware, che come visto deve avere alcune caratteristiche, compresi quelli di manutenzione e gestione dello stesso.

Poi ci sono i costi relativi alla cura delle applicazioni, che vanno sempre tenute aggiornate, quelli che concernono i backup dei dati (sempre fondamentali) e della protezione, visto che appunto si lavora coi dati aziendali, oltre ad altri per la gestione dei permessi.

Economici, pratici, energetici: i vantaggi dello scegliere un Terminal server

Che vantaggi comporta il sistema del terminal server? Diversi, partendo dal risparmio economico, visto che le applicazioni sono installate sull’host, sino alla semplificazione del lavoro a chi gestisce il sistema e una maggior sicurezza.

Essendo tutto installato sull’hardware dell’host, in caso di guasto (compresa una caduta di tensione) o virus di uno dei dispositivi client, non ci saranno problemi per i dati. Non ci sono più dati aziendali salvati o archiviati sui dispositivi client.

Essendo tutto salvato sull’host, è più difficile che i dati possano essere attaccati da virus o hacker. Per gli amministratori il lavoro si semplifica parecchio, perché una applicazione deve essere installata una sola volta sull’host e non su ogni singolo dispositivo client. Anche aggiornare le applicazioni sarà di conseguenza un processo più semplice e snello.

Quando si presenta la necessità di aumentare la potenza di calcolo, si agisce ancora una volta solo sull’host, non serve configurare e trasferire tutti i dati e le impostazioni. E la potenza di calcolo che determina la velocità del servizio è quella dell’host.

Si risparmia parecchio, perché non servono molti hardware costosi, dato che l’elaborazione e l’archiviazione dati in gran parte avvengono sul server centrale. Il metodo del terminal server consuma meno anche come energia.

Permette inoltre un sistema molto flessibile, dato che si può accedere ai dati da qualsiasi dispositivo con qualsiasi sistema operativo. E quando si cambia postazione di lavoro si ha comunque tutto a disposizione, senza dover riconfigurare da campo ogni volta il dispositivo.

Il Terminal server è pensato per funzionare anche con connessioni internet lente, dato che una sessione desktop remoto invia solo le immagini delle attività svolte. Insomma, tanti vantaggi. Ma ci sono ovviamente anche contro.

Infatti il terminal server non è adatto a casi in cui gli utenti facciano molte richieste diverse all’hardware. Dunque, come sempre, non fa bene per tutti e va adattato alle esigenze di ciascuno. Si deve tener presente che un sistema simile non sempre supporta tutti i software standard.

Noi di OsaTech siamo a vostra disposizione per domande e per creare il vostro sistema terminal server, vi assistiamo anche da remoto.

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