Mappe mentali, cosa sono e a che cosa servono
Molti esperti sostengono che impiegare qualche minuto nel creare, a mano o con i programmi appositi che negli anni sono nati e cresciuti, permetta poi di risparmiare altrettante ore in fase di memorizzazione, aiutando a imparare i concetti.
Una tecnica, spiegano, che si basa sulla memoria fotografica: bisogna riuscire a visualizzare nella propria mente la mappa mentale in ogni minimo dettaglio, proprio come se fosse lì davanti. È un modo di conoscere a memoria i concetti e dunque imparare.
Chi si spinge a citare numeri ritiene che 30 secondi di studio attraverso mappe mentali valgano 30 minuti di studio lineare. Facile capire come esse siano molto usate e consigliate soprattutto a studenti universitari.
Ma possono essere applicate a molti campi diversi. Si ha la possibilità di organizzare il proprio tempo, creare mappe di progetti quali siti Internet (quasi tutti i webmaster la utilizzano) o libri, lavorare su un progetto comune.
Si tratta di un’associazione di parole e immagini, segue il flusso dei pensieri. È una forma di organizzazione del pensiero. Non è statica, nel senso che lascia sempre aperta la possibilità di nuove associazioni che arrivano a seguito di nuove idee.
La partenza delle mappe mentali è un concetto, a cui si legano, con una struttura radiante che si può diramare in una struttura, dei potenziali concetti divisi in rami principali e rami secondari, teoricamente senza limiti.
Le mappe seguono la struttura radiante dei nostri neuroni. Sono in grado attraverso elementi come parole chiave, immagini, simboli e colori di semplificare concetti altrimenti difficili da memorizzare, rappresentando in modo grafico il pensiero.
Con la loro struttura permettono di creare delle associazioni dirette a partire da un concetto principale. Il pensiero si svilupperà così in modo ramificato, collegando un concetto a quello successivo, un elemento importantissimo per permettere di memorizzare.
Mappe mentali e mappe concettuali sono sinonimi? No!
Le mappe mentali non sono sinonimi delle mappe concettuali. Queste ultime sono rappresentazioni del pensiero razionale ed ogni mappa può partire da più concetti principali collegati ad altri in una struttura di tipo reticolare, non sempre facile da leggere e comprendere nell’immediato.
L’enorme differenza è che le mappe concettuali sono sviluppate in modo reticolare. Strutturano concetti già pronti ed aiutano a visualizzarli meglio però sono un’opera compiuta, un insieme di argomenti che hanno relazioni ma che si limitano a una descrizione.
Le mappe mentali, decisamente più elastiche, permettono di diminuire la complessità delle informazioni grazie a una visione d’insieme, di facilitare il ricordo di concetti difficili, di stimolare la creatività, di generare nuove idee e di riassumere discorsi o progetti.
Come si sviluppano le mappe mentali?
Insomma, uno strumento molto potente se usato nel modo corretto, sfruttando le diramazioni a rami, per progettare e studiare, in particolar modo per studenti che devono mandare a memoria molte informazioni. Ma come cominciare a svilupparle?
Il primo metodo è quello classico, ovvero prendere un foglio e una penna e tracciare fisicamente la mappa. L’uso di più colori, forme e collegamenti permette di meglio rappresentare visivamente il tutto, aiutando la memorizzazione.
Il mondo dell’informatica non poteva però rimanere ai di fuori di un universo interessante come quello delle mappe mentali e, come è avvenuto per migliaia di tipologie di settori diversi, ha sviluppato diversi programmi in grado di farle creare su pc, tablet o anche cellulare.
Come spesso accade, vi sono diverse soluzioni che si possono usare, alcune più complesse, altre più semplici, alcune a pagamento e altre gratuite (naturalmente, le funzionalità non saranno le medesime).
IMindipMap, il software sviluppato con lo scopritore delle mappe mentali
IMindMap è un software particolare perché è stato realizzato in collaborazione con Tony Buzan. Si tratta di fatto dello scopritore delle mappe mentali. È stato uno psicologo inglese, conosciuto come autore di manuali su tecniche di apprendimento e di memorizzazione che hanno conosciuto un’ampia diffusione.
Il fatto che ci siano la sua esperienza e la sua visione dietro al software ne fa sicuramente uno strumento utile per costruire mappe mentali che siano fruibili e utili per poter studiare o progettare.
Non creano solo un’immagine grafica fine a sé stessa, insomma, ma qualcosa che riporta i meccanismi della mente umana al pc e parte dalle concezioni scritte nei libri di Buzan. IMindMap non è gratuito, anche se esiste la versione free, consigliabile come prova.
Si usa solamente su pc. Bisogna pagarlo e poi installarlo. Esistono due versioni, una più basica che non ha tutte le funzionalità e una più avanzata, per chi è veramente esperto di mappe mentali e desidera avere a disposizione molti strumenti.
È arrivato all’undicesima edizione, per cui la grafica si è evoluta in modo importante. Il suo costo è una tantum, ovvero viene acquistato e poi è utilizzabile per sempre dall’utente, che deve investire 80 euro: non un prezzo esagerato.
MindMeister, un software basato sul web. Grazie ai cloud si può lavorare su ogni dispositivo
A pagamento vi è anche MindMeister, che a differenza di IMindMap è ad abbonamento, il quale costa 4,99 euro al mese. È un software basato sul web, per cui mette a disposizione le mappe sul cloud, in modo da poterle visualizzare da qualsiasi dispositivo.
Oltre a essere compatibile, come gli altri, con Microsoft, iOS e Linux, infatti, ha delle app che possono essere scaricate dagli store Android e iOS. Ha al suo interno mappe mentali con uno schema predefinito oppure se ne possono creare di personalizzate.
Per chi non vuole spendere c’è FreeMind
FreeMind è un software invece assolutamente gratuito. È abbastanza vecchio ma ha in sé ancora le funzionalità per essere molto utile. È open source, il che significa non protetto da copyright e liberamente modificabile dagli utenti.
Una volta installato, per cominciare a creare mappe si parte da “File”, cliccando su “News” si crea automaticamente il primo nodo in cui verrà inserito il concetto di partenza della mappa. Ovviamente vi si può scrivere all’interno e può anche essere modificato nei colori.
Per creare un nuovo ramo, si clicca sulla lampadina, si sceglie “Insert” e poi “New child”. È possibile anche inserire delle immagini. I vari nodi possono essere spostati e riposizionati col movimento del mouse. Le mappe possono essere esportate in più formati.
E se si usasse Power Point per le mappe mentali? Possibile.
Per chi non desidera installare un nuovo programma, si possono creare delle mappe mentali anche con Power Point, creando i nodi mediante “Forme”, collegandoli poi con delle frecce. È una soluzione un po’ “fai da te”, un software dedicato sarebbe meglio.
Altre possibilità: XMind, Coogle, Mindomo, XMindPro e non solo
Come detto, ce ne sono molti, non solo IMindMap, Mindmeister, FreeMind, di cui abbiamo parlato sinora. C’è per esempio anche XMind, che a differenza degli altri citati può essere usato sia su pc che su dispositivi mobili.
Ne esistono una versione gratuita e due a pagamento. Quella gratuita mostra in modo fastidioso il logo del programma su un lato del foglio, anche se volendo non si deve per forza mettere mano al portafoglio per liberarsene: basta coprirlo con un elemento.
Un punto forte di XMind è il corredo grafico, che con molte icone e sticker danno la possibilità di dare un aspetto piacevole e di impatto alle mappe: dato che esse chiamano in causa anche la memoria fotografica, è importante.
Le versioni per pc e per dispositivi mobili si integrano bene, permettendo dunque agli utenti di lavorare sullo stesso progetto su più dispositivi, e si sa quanto può essere comodo.
Coogle invece è un’applicazione online che non necessita di essere scaricata. Si può considerare un’estensione delle Google Apps, vi si accede attraverso il proprio profilo facendo il login con l’account Gmail. Un’app permette di usarla anche con i dispositivi mobili.
Il difetto è che permette di realizzare solo un certo numero di mappe mentali, quindi esaurite quelle bisogna cercare un’altra soluzione. Non ha tutte le funzionalità che caratterizzano altri programmi, è comunque ritenuta utile per creare mappe mentali.
Mindomo ha una licenza gratuita, con la quale si possono creare un numero limitato di mappe. Se si vogliono altre funzionalità si deve passare alla versione a pagamento. È pensato in particolar modo per il mondo della scuola, sono infatti possibili presentazioni e collaborazioni di gruppo. Si usa anche su tablet.
XMindPro è un programma che può essere gratuito oppure a pagamento nella versione premium. Anche quella gratuita è ritenuta dagli esperti completa, perché permette di creare delle mappe mentali con tutte le caratteristiche necessarie.
Altri programmi disponibili sono Mental (gratuito, per utenti Apple, permette di salvare la mappa in pdf e inviarla per email), MindMapper (che si caratterizza per le note a margine che possono essere aggiunte), SpiderScribe (a pagamento, utile per la condivisione), Mindote (per Mac).
Ancora, esistono Mind42 (necessita la registrazione di un account), Popplet (per pc e Ipad) e Mindjet (adatto al livello professionale più che scolastico). Insomma, la scelta è ampia, c’è un programma per ciascuno, a seconda di esigenze e budget.
Noi di Osatech siamo a vostra disposizione per aiutarvi a scegliere il più adatto e insegnarvi a usarlo, anche da remoto.