Vuoi aprire un blog aziendale ma non sai se questa iniziativa potrà mai dare i suoi frutti? Ti chiedi come riuscire a farti largo tra i tanti blog online per attirare le persone potenzialmente interessate ai prodotti e/o servizi del tuo settore?
Come realizzare un blog aziendale che abbia un senso e che non ti faccia perdere tempo e soldi?
Fai bene a porti queste domande.
Buttarsi in rete con un blog professionale che riesca a spiccare tra i tanti nella propria nicchia di mercato non è sicuramente semplice.
È difficile non perché non sia possibile realizzare un blog professionale, ma perché molti blog iniziano male e proseguono anche peggio, finendo per diventare una seconda vetrina commerciale, un incubatore di contenuti introvabili perché non ottimizzati, oppure uno spazio desolato, parcheggiato in un angolo del web con tre articoli istituzionali che nessuno avrà mai letto.
La strada che percorre un blog per emergere può essere più o meno lunga e tortuosa, sono diverse le variabili coinvolte, ma ciò che conta senza dubbio è partire bene.
E per partire bene, col piede giusto, bisogna fare alcuni passi. Fatti questi passi, sarai a metà strada, al punto che con il blog puoi aumentare le visite, le conversioni di qualsiasi tipo, le vendite dirette, la visibilità del tuo marchio.
Creare un blog, cosa serve per partire
La buona premessa è prendere la cosa sul serio. Banale? Niente affatto. L’iniziativa di lanciare un blog aziendale, seppur molto entusiasmante all’inizio, come ogni bella prospettiva che parte con i migliori presupposti, deve poggiare su basi solide e concrete. Consideralo come una costola del sito o dell’eCommerce, per i quali avrai già fatto le opportune analisi per avviare un’attività online. Al pari di questi, il blog, merita la stessa attenzione.
La motivazione e la mentalità
Perché se ne circola poca, è meglio stare fermi al sito o all’eCommerce, e fare altre mosse di Digital Marketing.
Tanti bei progetti diventano fallimentari a causa della leggerezza con la quale ci si approccia al blog. Questo perché per sua natura, il blog è un bene che sta a cavallo tra il tangibile e l’intangibile. Nel senso che lo vedi, esiste e può rivelarsi un ottimo strumento di marketing. Ma al tempo stesso resta pur sempre uno spazio virtuale la cui manutenzione, volendo, può avere un costo facilmente accessibile. Un costo accessibile dovuto alle spese del provider, all’eventuale abbonamento, se si usa un particolare sistema di costruzione delle pagine. Queste spese, tuttavia, possono sembrare tali da giustificare una certa visione “disimpegnata”. Della serie “se va bene, meglio e tanto di guadagnato, se va male, alla fine avremo comunque perso poco”.
Ecco questa è la peggiore condizione mentale con la quale realizzare un blog aziendale.
L'analisi
Analisi mercato, delle parole chiave, del tuo pubblico e di tutto ciò che serve per avere un quadro generale e geniale entro il quale agire. Se vai alla cieca, il rischio di fallire sale al 75%.
La conoscenza
Sulla conoscenza di alcuni aspetti operativi, dalla scelta della piattaforma alla tipologia dei contenuti, a tutto ciò che riguarda la gestione del blog a lungo termine.
In base a cosa scegli la piattaforma? Quale tema è più adatto al tuo business e quali saranno i colori rappresentativi? Dove posizionare le call to action, ovvero i pulsanti che invitano ad approfondire, chiedere, chiamare ecc? Come scegliere gli argomenti e come scrivere i contenuti? Chi si occupa di renderli SEO friendly, ovvero di farli piacere a Google così che li posiziona nella sua grande vetrina? Queste sono solo alcune domande che dovrai farti e alle quali dare una risposta.
Ce ne sono altre di questioni che potresti voler affrontare in un secondo momento, ma che è bene mettere subito in preventivo perché da esse dipende anche la scelta della piattaforma ideale.
Tra queste, l’eventualità di organizzare una newsletter periodica attraverso la quale inviare aggiornamenti, informazioni, news di settore, proporre sconti, offerte, promozioni stagionali ecc. Naturalmente, se vuoi fare email marketing dovrai anche disporre degli strumenti giusti, che ti consentano di automatizzare tutte queste operazioni.
Altra strategia di marketing da mettere in conto, la creazione di Landing Page associate alla pubblicità su internet con Google ADS o con i Social Media.
Sono pagine di atterraggio che si concentrano su un prodotto e/o servizio specifico che si vuole promuovere attraverso il canale a pagamento e la relativa pagina di atterraggio.
Le risorse dedicate al blog aziendale
Se in azienda ci sono risorse dedicate, è bene affidare loro l’incarico di creare e gestire il blog. Se invece non ci sono, bisognerà trovarle e dunque mettere in conto un compenso anche per loro, siano esse interne o esterne.
La creazione materiale del blog è un passaggio tra i più importanti, che richiede la conoscenza delle varie piattaforme con le quali realizzare il blog aziendale.
Indispensabile dotarsi di un paio di figure “tecniche”, un web designer e un web developer che possano configurare la piattaforma di Content Management. Se sarà questo il sistema con il quale gestire il blog. Altrimenti ci sono anche soluzioni più semplici, che vediamo a breve, ma anche quelle proprietarie. Questo però apre un discorso a parte che non tratteremo qui.
In sostanza, comunque, più è complicato e strutturato il progetto a livello grafico, e per le eventuali funzioni dinamiche particolari, maggiori saranno le competenze necessarie.
Anche in un secondo momento, quando si inizierà a pubblicare contenuti, bisognerà farlo sulla base di uno studio degli argomenti da trattare messi al vaglio delle effettive ricerche che ruotano intorno a essi (con annessi volumi di ricerca) affinché si possa posizionare il sito web su Google.
Scegli un buon hosting
Prima di vedere le piattaforme papabili per creare un blog professionale, la prima vera pietra da poggiare riguarda la scelta dell’hosting.
È un partner importante del tuo progetto che fa la differenza tra quello destinato a volare alto e quello che cadrà nell’intoppo continuo, tra gli sgambetti dei classici errori di rete.
Ma qual è il profilo del buon provider?
- ha capacità tecniche e prestazioni espandibili
- è presente e tempestivo quando serve assistenza
- si lascia raggiungere facilmente attraverso tutti i vari canali di comunicazione.
Poi ci sono tutta un’altra serie di caratteristiche che fanno la differenza. Tra queste, l’Uptime o tempo di funzionamento che dovrebbe essere pari a 99,95% o superiore, per indicare il buon funzionamento dei server dell’host. E la larghezza di banda: la quantità di dati che il sito web può trasferire ai visitatori entro un certo lasso di tempo, un dato che si basa sulla dimensione delle pagine del sito web e sulla quantità di traffico preventivata.
Un aspetto molto importante, in parte legato all’hosting che ospita il blog sui propri server, ma in parte legato anche alla gestione tecnica del blog, è la velocità.
L’esperienza di navigazione deve essere fluida e invitante soprattutto da mobile. A completare l’opera, sicuramente il tema con una grafica curata e al tempo stesso essenziale.
Quali sono le piattaforme più adatte per creare un blog aziendale
Con molte opzioni oggi disponibili, può essere difficile scegliere quella giusta.
Negli ultimi anni si sono affermate alcune piattaforme dai nomi ormai più o meno riconoscibili. Tutte queste nascono con una struttura predisposta per creare contenuti con strumenti facili da usare una volta presa dimestichezza.
Il Content Management System (CMS) è il sistema che permette di gestire tutto il ciclo di vita dei contenuti nella piattaforma, ma anche di impostare il tema grafico e di arricchire il blog con alcune funzioni avanzate (moduli di contatto, iscrizioni alla newsletter, banner, pop-up, mappa geografica, recensioni, ecc).
Molte di queste piattaforme sono semplici da usare anche dai non tecnici. Non richiedono conoscenze particolari, se non quella dell’editor con il quale formattare il testo e le operazioni di pubblicazione dell’articolo.
Le conoscenze necessarie sono quelle di concetto, su come scrivere un buon articolo, dalla struttura alla formattazione, passando per il contenuto. Ma anche a questi aspetti andrebbe dedicato un articolo a parte per essere trattato nella giusta misura.
I criteri con i quali scegliere la giusta piattaforma
Come esperti del settore, ne abbiamo viste tante e di tutti i tipi. Ciò che possiamo consigliare, prima di addentrarci nel mondo delle piattaforme CMS per il blog aziendale, sono questi elementi:
- flessibilità / scalabilità
- personalizzazione
- compatibilità con plugin, estensioni, widget e quanto altro.
Questi fattori possono avere un peso diverso a seconda del progetto e di come lo si vuole sviluppare nel tempo.
Iniziamo da una piattaforma tra le più semplici in assoluto che non potrebbe certo sostenere un progetto troppo strutturato.
Wix
È una piattaforma di blogging basata sul cloud che offre diversi modelli e strumenti di drag-and-drop (trascinamento degli oggetti).
La creazione di un blog su questa piattaforma richiede una manciata di minuti. Per questa ragione è considerata tra le più adatte per i principianti.
D’altro canto, però, da mettere in conto il poco margine di personalizzazione avanzata e i limiti di scalabilità e flessibilità.
Un punto a favore di Wix è la possibilità di sfruttare l’Intelligenza Artificiale (Wix ADI) che si prende la briga di creare il tema grafico in base alle risposte alle sue domande.
Dopo aver appreso le nozioni di base, Wix ADI chiede di scegliere il nome per il blog, selezionare un tema e un design per la homepage e di importare immagini e testi preesistenti.
Creare un blog standard con Wix è gratuito. Per avere le funzionalità più avanzate come un dominio personalizzato e nessuna pubblicità, i costi possono variare. Ad esempio, il piano “Collega il tuo dominio” parte da 5 dollari al mese. Un altro piano popolare è il “Combo”, che costa 16 dollari mensili e non include pubblicità. In euro, i piani premium partono da circa 4,5 euro al mese.
Senza aprire un paragrafo dedicato, accenniamo a quest’altra piattaforma molto simile a Wix, Squarespace. Anch’essa molto semplice e intuitiva, ricca di modelli con i layout tra i più belli in assoluto. Un altro punto a suo favore è il costruttore di layout che rende velocissima la modifica della grafica.
Prezzi: Prova gratuita di 14 giorni. I piani a pagamento partono da 11/12 euro/mese fino a 36 euro.
WordPress
WordPress è una delle piattaforme CMS più popolari utilizzate da milioni di siti web in tutto il mondo e tra le più grandi aziende.
I punti forti di WordPress, peraltro open-source, sono
- la sua elevata capacità di personalizzazione grazie alle centinaia di migliaia di opzioni tra plugin e temi per ogni tipo di attività e funzione
- un’interfaccia utente molto intuitiva
- flessibilità e scalabilità
- un editor di layout Gutenberg, basato su blocchi per arricchire il testo di contenuti multimediali
- una libreria di temi che varia da quelli astratti e artistici a quelli professionali.
Da considerare la differenza tra WordPress.com e WordPress.org, WordPress.com e WordPress.org sono due piattaforme diverse, anche se entrambe sono basate sullo stesso software open source di WordPress. Ecco le differenze principali:
WordPress.com non richiede l’acquisto di un hosting o un dominio, in quanto tutto è fornito dalla piattaforma stessa. Dunque esonera dalla gestione degli aspetti tecnici ma al caro prezzo della flessibilità. Con WordPress.com, le personalizzazioni sono limitate e non è possibile caricare temi personalizzati o plugin a meno che non si paghi per un piano premium.
Differentemente, WordPress.org è una piattaforma self-hosted. Ciò significa che devi procurarti il tuo hosting e dominio, oltre a installare il software WordPress sul server con il beneficio del maggior controllo, personalizzazione e flessibilità. È infatti possibile caricare qualsiasi tema o plugin e modificare il codice sorgente.
Blogger
Blogger è una piattaforma di blogging gratuita di proprietà di Google, un’opzione veloce e accessibile anche ai principianti.
La piattaforma offre diverse opzioni di personalizzazione e un’interfaccia utente molto semplice da usare, ma è limitata in quanto a flessibilità e scalabilità.
Ecco i passi da fare per realizzare il blog con Blogger:
- Crea un account: per iniziare con Blogger devi avere un account Google.
- Scegli il nome del blog aziendale e seleziona un template tra quelli disponibili.
- Personalizza il design del blog con l’editor di Blogger. Puoi modificare il layout, i colori e il logo per creare un’identità visiva coerente con il tipo di business.
- Aggiungi i widget che ti servono: Blogger offre una serie di widget che puoi aggiungere inserire un modulo di contatto, un feed dei social media o un elenco di categorie.
Di default, Blogger fornisce un sottodominio gratuito con l’estensione “.blogspot.com”. Tuttavia, è possibile creare un nome di dominio personalizzato con Blogger, senza l’estensione “blogspot”, che si può acquistare da un registrar di domini.
Drupal
Con Drupal si sviluppano perlopiù database robusti e sofisticati, ma può essere utilizzato anche per realizzare un blog aziendale essendo anch’esso un sistema di gestione contenuti (CMS), molto potente e flessibile, particolarmente adatto per siti web di grandi dimensioni e complessi.
Non è semplice da usare come WordPress, in quanto richiede una certa conoscenza tecnica per sfruttare appieno tutte le sue potenzialità. Ma offre tante funzionalità grazie ai moduli di cui dispone (dai moduli per il SEO, la sicurezza, la gestione dei media, ecc).
Medium
Medium è una piattaforma di blogging che si concentra sulla pubblicazione dei contenuti, senza dover gestire gli aspetti tecnici di un blog, come l’hosting o la manutenzione del sito.
Medium ha un pubblico integrato, ovvero i post possono essere letti da milioni di utenti di Medium in tutto il mondo. Un aspetto da considerare se si vuole aumentare la visibilità del brand.
Aprire e scrivere un blog su Medium è gratuito. Non devi pagare nulla per iniziare a pubblicare i tuoi contenuti sulla piattaforma.
Tumblr
Tumblr è una piattaforma di blogging a metà strada tra elementi dei social media e quelli del blogging tradizionale. L’aspetto interessante è la possibilità di condividere diversi tipi di contenuti, dal testo alle foto, ai link, audio e video. Anche Tumblr ha dalla sua la folta comunità di utenti che può contribuire ad ampliare il proprio pubblico di lettori.
Aprire un blog su Tumblr è gratuito. Tuttavia, se desideri personalizzare ulteriormente il tuo blog con un tema premium o un dominio personalizzato, ci sono costi associati.
I temi premium su Tumblr possono variare notevolmente nel prezzo, da circa 8€ a 42€, ma ci sono anche molte opzioni gratuite disponibili. Un dominio personalizzato, che ti consente di avere un URL del tipo “tuonome.com” invece di “tuonome.tumblr.com”, in genere costa tra i 8€ e i 13€ all’anno.
Ricorda, Tumblr è una piattaforma di blogging, non un servizio di hosting. Quindi, mentre puoi pubblicare i tuoi contenuti gratuitamente, non possiedi il tuo sito o il tuo dominio come faresti con un servizio di hosting tradizionale.
Weebly
Weebly è un costruttore di siti web drag-and-drop che permette di creare un blog o un sito web anche senza esperienza di programmazione.
Anche Weebly come altre piattaforme simili, integra temi belli e personalizzabili. Alle pagine si possono anche aggiungere funzionalità come gallerie di immagini, form di contatto, mappe, ecc.
Da notare che Weebly offre anche strumenti per le aziende, come la possibilità di aggiungere un negozio online al sito.
Il ritornello è “serve una strategia di Content Marketing”
Ma all’atto pratico, carta bianca alla mano, come si mette nero su bianco una strategia di content marketing? Cosa vuol dire? Teoricamente parlando è chiaro il concetto: attrarre pubblico interessato attraverso la pubblicazione di contenuti utili e di qualità. Ma in pratica? Quali sono questi contenuti di qualità e come scriverli?
Oltre a valutare l’esperienza di navigazione da un punto di vista delle performance, Google osserva con attenzione la qualità dei contenuti pubblicati su un sito o su un blog. Ne considera la pertinenza, la rilevanza, l’autorevolezza.
Dunque il cuore della strategia di content marketing di cui sentiamo parlare senza conoscerne il perché di fondo, molto spesso, è l’utilità dell’informazione divulgata.
Attraverso il blog è possibile condividere notizie, informazioni, consigli pratici e approfondimenti che rispondono alle esigenze e agli interessi dei clienti. Tutto questo significa fare Content Marketing in ottica inbound, dunque attirare contatti interessati al prodotto o al servizio.
Per capire meglio come orientarsi, pensa che i visitatori ideali del blog hanno un problema da risolvere. Cosa cercherebbero su Google per risolvere quel problema?
I contenuti devono rispondere a queste domande, dare soluzioni utili.
Si presuppone che se vendi racchette da tennis, ne parlerai nel blog aziendale aiutando le persone ad approfondire alcuni aspetti che li aiutino a schiarirsi le idee, a rispondere alle domande che possono ruotare intorno alle racchette.
Per esempio, chi cerca una racchetta da tennis potrebbe voler sapere quale modello è adatto per chi inizia da zero. Oppure quale racchetta va bene per piccoli tennisti in erba.
Un buon contenuto si distingue per una struttura chiara e semplice da leggere. Senza farne una questione ossessiva di lunghezza, sempre relativa e mai assoluta, un buon testo è esaustivo e cerca di toccare tutti gli aspetti del problema/soluzione.
Nella pianificazione dei contenuti, al fine di creare un piano editoriale trimestrale o semestrale, ci si può aiutare con alcuni strumenti di analisi. Tra questi, Google Trends, lascia vedere le ricerche di un particolare argomento in un determinato periodo/stagione. Altri tool sono il Google Keyword Planner della piattaforma Google ADS (per la pubblicità su Google).
Comunica anche col cuore
Trattandosi di un blog aziendale potresti pensare che sia meglio mantenersi formali. Ma non è così. Questo registro è ormai superato e anzi visto con occhi sospetti, come a voler creare una distanza in cui il non detto e la forma al passivo lasciano nell’ombra le persone coinvolte nel business.
Considera questo: siamo nell’era della comunicazione emozionale, narrativa, in cui le storie attirano l’attenzione, in cui anche le aziende sono diventate vettore di sensazioni, esperienze, portatori/rappresentanti di valori, e non semplici rivenditori di prodotti o fornitori di servizi. Almeno questo è ciò che vogliono percepire le persone ormai abituate alla comunicazione sui social.
Dunque, l’esperienza si racconta, si narra, e quale miglior modo di farlo se non attraverso i contenuti? Vivi questo aspetto del blog come un diario aziendale che entra in casa delle persone, che diventa un punto di riferimento rassicurante al quale affezionarsi. L’indirizzo url che digiti direttamente perché lo hai messo tra i preferiti.
Investi sulla SEO organica per uscire nell’indice di Google
Prima di raggiungere questo importante risultato legato all’auterevolezza del brand che penetra piano piano nelle vite delle persone (chiamiamola pure Brand Awareness), devi puntare sulla SEO (Search Engine Optimization).
Attraverso l’ottimizzazione dei contenuti (seo on page, seo on site) dovrai cercare di posizionarti sulla SERP (pagina dei risultati di ricerca) attinente alla parola chiave.
A questo punto potremmo aprire un grande vaso di Pandora, parlando di SEO e annessi, dalla ricerca delle parole chiave attorno alle quali scrivere gli articoli, alla scrittura di testi ottimizzati con alcune buone prassi di SEO on page, ecc.
Ma questi sono argomenti che richiedono abilità specifiche, che possono essere cercate in un consulente SEO, e servirebbe un articolo a parte per sviscerare tutto.