Gli spam che spuntano tra le email
Ciascuno di noi ormai possiede una o più caselle email, specificatamente di solito si parla quanto meno di una personale, usata per comunicare con la propria cerchia di conoscenze, e di una lavorativa, per i contatti di lavoro.
Sovente, si ricevono svariati messaggi al giorno, da comunicazioni importanti a pubblicità, da email da amici e clienti a promozioni inviate da siti Internet o servizi cui si è registrati sino a testi inviati dalle newsletter cui ci si è iscritti.
In mezzo a tutto ciò, arrivano gli spam, che nel migliore dei casi sono semplicemente fastidiosi, nel peggiore contengono malware e virus: si apre l’email e subito nel pc viene lanciato un programma che può fare numerosi danni, dall’impossessarsi dei dati privati a addirittura bloccare il pc.
Va detto che non esiste una normativa europea che sia in grado al momento di bloccare lo spam nelle email, e nemmeno l’intelligenza artificiale del nostro pc lo può fare. Per cui, se vogliamo proteggere il nostro computer, dobbiamo muoverci noi.
Qualche soluzione per render la vita difficile agli spammer
Come? I metodi sono parecchi, come sempre in questi casi: ciascuno sceglierà quello che ritiene più adatto alla sua situazione. Se si usano caselle conosciute come Google o Outlook è più difficile essere attaccati, mentre le email aziendale sono prese di mira più facilmente.
Una delle soluzioni migliori è installare un filtro anti-spam, che a seconda del tipo scelto in diversi modi blocca e segnala, oppure elimina da sé, le minacce. Alcuni di essi hanno efficacia veramente alta. Ci sono comunque accorgimenti che soprattutto un privato può prendere prima di arrivare a ciò.
Un consiglio basilare è di non lasciare il proprio indirizzo email a tutti, un po’ come non si darebbe il numero di cellulare a chiunque lo chieda. In particolare, bisogna fare attenzione più che alle persone alle aziende e ai servizi online che chiedono l’indirizzo: essi potrebbero usarlo per inviare spam, oppure cederlo a terzi che a loro volta manderebbero email infettate.
Utile è controllare sempre con attenzione quanto indicato dai siti in cui si dà il proprio indirizzo, a livello di normative privacy. Se proprio si vuole usare un servizio dove è necessario inserire il recapito email, si può far ricorso a indirizzi usa e getta.
Diversi servizi permettono di crearli: uno dei più famosi è Mailinator, grazie al quale è possibile creare email del tipo nomeutente@mailinator.com. account eliminati dopo poche ore che dunque può essere inserito senza problemi.
Dato che spesso gli spammer si servono di alcuni software molto avanzati, chiamati in gergo generatori di indirizzi email, che servendosi di un generatore di indirizzi email, ottengono le possibili combinazioni di indirizzi da attaccare, avere un indirizzo email lungo almeno una decina di caratteri rende più difficile indovinarlo a questi server.
È anche raccomandato segnalare ai provider gli spam ricevuti, in modo che essi possano bloccare possibili nuove email future: è semplice, basta in linea di massima contrassegnare l’email come “Posta indesiderata”, “Spam” o termini simili a seconda del provider utilizzato.
I filtri anti spam
Se ciò non basta, è necessario ricorrere a dei filtri anti spam. Si tratta di una soluzione informatica progettata per filtrare messaggi pubblicitari, malware e ransomware. Alcuni bloccano sul nascere tutti i messaggi provenienti da un provider specifico o da un mittente specifico.
Altre lo fanno con email contenenti un certo oggetto. Non è garantito che il problema scompaia del tutto, inutile dire che sarebbe davvero troppo bello, ma sicuramente lo mitiga e permette di non cadere così facilmente nella trappola degli spam inviati per email.
I filtri che mettono in quarantena e quelli che segnalano all’utente lo spam
I filtri anti spam possono agire in due modi. Il primo consiste nel mettere in quarantena il virus, usando un termine divenuto purtroppo molto conosciuto ai giorni nostri: significa che spam arriva nella casella di posta del destinatario e viene poi isolato in una cartella di spam.
Da qui verrà cancellato dopo un certo periodo di tempo, senza far correre rischi all’utente, che non viene nemmeno avvisato del blocco. Oppure il filtro può bloccare il virus durante il trasferimento SMTP (protocollo di Internet dedicato alle email), avvisando l’utente.
Il filtro antispam in questo caso funge da firewall (blocco totale) con una modalità di autenticazione (tramite Capcha o risposta alla notifica) che permette al mittente di dimostrare manualmente che si tratta di un processo umano e non automatico.
I filtri che trasferiscono i file in una casella aggiuntiva vengono definiti filtri online, mentre quelli che si occupano di controllare i protocolli Internet riservati alle email come appunto l’SMTP vengono chiamati filtri software.
Non esiste una soluzione migliore di un’altra ma dipende sempre da caso a caso. La regola generale è che si ha la possibilità di installare un programma, si può puntare sui filtri software, se invece si parla di un pc aziendale sostanzialmente bloccato meglio installare un filtro online.
Essi però vengono comunque consigliati a chi magari ha un’azienda, che gestisce dunque più indirizzi email: se sceglie di investire qualcosa e non fermarsi a programmi gratuiti, con un filtro online a pagamento si ha una protezione quasi totale.
I più conosciuti fra i filtri online sono Spamfence, MX GuardDog e OnlineSpamSolution (che è una soluzione mista), mentre quelli software più famosi sono Spamihilator, SpamPal, MailWasher Free e SpamTitan. Ciascuno ha le sue caratteristiche.
Per usare Spamfence si deve inserire la casella email nel sistema di controllo (chiamato eXpurgate), che si occuperà di filtrare tutto, fornendo anche una seconda casella email dove girare le email spam.
MXGuardDog possiede un sistema di filtraggio incluso che è in grado di agire su tutta la rete, proteggendo dunque sia le nostre caselle email sia le caselle email degli altri utenti presenti in rete. Per le aziende più grandi, utile è OnlineSpam Solution: è a pagamento. In realtà, esso è una soluzione mista.
OnlineSpam Solution costa dai 10 ai 50 euro mensili garantirà una protezione anche su 100 email aziendali, integrando contemporaneamente i filtri anti-spam in ogni postazione.
Spamihilator si interpone tra Internet e il vostro client di posta elettronica, va benissimo con Outlook ma è compatibile anche con Thunderbill. Opera senza richiedere che l’utente faccia nulla, solo lasciarlo aperto.
MailWasher Free invece oltre a funzionare come filtro può essere utilizzato come client di posta vero e proprio, così da avere subito il filtro integrato mentre si leggono le email ricevute. Dal canto suo, SpamTitan effettua oltre al filtro anche un buon controllo antivirale su tutti i link e gli allegati presenti nelle email ed è ottimo per tante caselle email.
Insomma, ogni filtro spam ha le sue peculiarità. Noi di OsaTech siamo ovviamente volentieri a vostra disposizione per capire che esigenze dovete soddisfare e per consigliarvi e installarvi il filtro che riteniamo più adatto. Vi assistiamo anche da remoto.
Ricordiamo che qualche virus può sempre penetrare nel pc, per cui sono indispensabili un buon antivirus e il back up periodico dei dati.
Il problema dello spam non ignora i telefoni, con le fastidiose chiamate di pubblicità: anche qui ci sono applicazioni atte al blocco, da TrueCaller, Mr. Number e Call Control, oltre che la lista nera integrata nel telefono. Google sta sviluppando un sistema anti spam che farà parte del telefono.