Quanto inquina un condizionatore? Fai la scelta ecologica

condizionatori ecologici per inquinare meno

Ce ne serviamo quando occorre, soprattutto in alcuni mesi dell’anno, quelli più caldi.

Ma mentre ci refrigeriamo, stiamo sottovalutando lo stretto legame “inquinamento condizionatore”. Per non parlare delle spese in bolletta legate al consumo energetico di alcuni impianti.

I condizionatori che usiamo nei nostri ambienti durante i mesi più caldi inquinano e gravano sul già critico surriscaldamento globale. La terra diventa sempre più calda mentre noi rinfreschiamo le nostre case.

Il problema dell’inquinamento ambientale non è nuovo, ma diventa sempre più urgente.

Considerando che all’aria condizionata non rinunciamo e non lo faremo (anzi, entro il 2100 si prevede in tutto il mondo un aumento del consumo energetico per aria condizionata di 33 volte superiore), quale soluzione adottare per salvaguardare la nostra salute e per ridurre i costi dell’energia elettrica?

In questo articolo parliamo delle caratteristiche fondamentali dei condizionatori a basso impatto ambientale, i più ecologici e convenienti anche dal punto di vista del risparmio energetico.

Inquinamento Condizionatore, da cosa dipende

Prima di vedere quali condizionatori sono più indicati dal punto di vista ecologico e del risparmio, vediamo da cosa dipende la connessione “inquinamento condizionatore”.

La maggior parte degli impianti di climatizzazione funziona con potenza elettrica prodotta attraverso l’utilizzo di combustibili fossili, come petrolio e carbone.

Gli impianti che campeggiano nelle nostre case sono, perlopiù, i modelli che funzionano ancora così e che sono responsabili dei gravi danni all’ambiente.

II danno esiste, anche se a forza di parlarne è diventato quasi un fatto mitologico come tutto ciò che inquina e mette a repentaglio il nostro futuro. Tutti ne parlano ma la storia non cambia di molto.

E non perdiamo occasione per ripetere gli stessi errori. Errori che stanno costando la salute del nostro pianeta e la nostra, ma che saranno ancora più implacabili con quella delle generazioni future.

Questi apparecchi saranno pure utilissimi (e si vede dall’uso massivo che ne facciamo all’arrivo di ogni estate) ma producono gas nocivi nell’atmosfera: circa 98 miliardi di tonnellate di CO2, anidride carbonica e gas fluorurati, anidride solforosa e ossido di azoto.

E in ballo non c’è solo la salute del pianeta ma anche la nostra perché i gas emessi, in particolare l’anidride solforosa e l’ossido di azoto, possono provocare problemi respiratori nei soggetti più deboli e a rischio, nei bambini, negli anziani e nelle persone con patologie asmatiche.

Quali condizionatori inquinano meno

Gli impianti che utilizziamo nei nostri ambienti usano combustibili fossili per ridurre le temperature interne sprigionando il calore all’esterno, incidendo quindi sull’aumento delle temperature esterne.

La soluzione per ridurre l’emissione di quelle tonnellate di anidride carbonica, e quindi per contenere il riscaldamento globale, esiste e prevede questi 3 fattori / cambiamenti:

  • usare energia pulita
  • rendere più efficienti gli impianti di condizionamento
  • migliorare l’efficienza energetica

E questi cambiamenti possiamo ottenerli grazie agli impianti di climatizzazione che hanno determinate caratteristiche.

Impianti di Climatizzazione a basso impatto ambientale, caratteristiche e tipologie

Sono gli impianti che permettono di salvaguardare l’ambiente e di ridurre al contempo i consumi energetici.

Hanno caratteristiche precise che possiamo considerare al momento di scegliere il condizionatore.

  • Impianti che funzionano con l’energia solare termodinamica, generata dal calore del sole.
    Il loro impatto è determinante nel ridurre i costi dell’elettricità anche fino all’85%, e il consumo di energia dal 30 al 90%.
  • Classe energetica. L’etichetta della classe energetica accompagna ogni elettrodomestico ed è una delle caratteristiche più importanti da considerare quando si acquista un condizionatore. Le più convenienti sono A++ e A+++, che addirittura abbatte il consumo di energia del 50% rispetto agli impianti di classe A.
  • Tecnologia Inverter. È una tecnologia che appartiene agli ultimi modelli e che rende il condizionatore più ecologico e a basso consumo energetico, abbattendo i consumi fino al 30%. In pratica, lavora in modo tale da ridurre la potenza del condizionatore e modularlo in base alla temperatura dell’ambiente.
  • Gas Ecologico. La scelta del condizionatore deve considerare i gas ecologici che permettono di ridurre le emissioni di CO2. Gli ultimi modelli integrano tecnologie di raffreddamento che migliorano l’efficienza energetica abbassando la carica refrigerante che ha un impatto diretto sulle emissioni.

A fronte della sempre maggiore domanda di aria condizionata, adottare impianti di climatizzazione in grado di contenere il danno causato dal surriscaldamento globale, dovrebbe essere l’impegno, appunto, globale.

Globale significa che le aziende, i grandi alberghi, le imprese tutte e di qualsiasi dimensione dovranno preferire soluzioni innovative ed ecosostenibili.

 

Affinché questo avvenga, dobbiamo conoscere il nostro “nemico” comune.

Come si calcola il tasso di inquinamento

Se vogliamo prenderci l’impegno di migliorare la situazione compromessa dal binomio inquinamento condizionatore, dobbiamo sapere cosa aumenta il tasso di inquinamento.

A questo proposito, il Corriere pubblica lo studio di Ettore Guerriero, ricercatore presso l’Istituto sull’inquinamento atmosferico del CNR, che vogliamo condividere qui.

In sostanza, il consumo energetico di un condizionatore dipende da fattori diversi:

  • classe energetica dell’edificio
  • temperatura impostata
  • tempo di utilizzo
  • efficienza energetica dell’impianto
  • grandezza dell’ambiente
  • tipologia del condizionatore.

Mettendo insieme tutti questi fattori possiamo ricavare dati utili per calcolare l’anidride carbonica prodotta e il tasso di inquinamento.

In una casa di circa 30 metri quadrati, l’anidride carbonica emessa ogni ora da un condizionatore classe energetica A+++ è pari a 78 grammi.

Un condizionatore classe energetica B ne produce 132 grammi ogni ora; mentre un condizionatore classe energetica F, 220.

Il consumo aumenta in un’abitazione più grande.

Per esempio, ipotizzando una superficie tra i 75 e i 100 metri quadrati, la produzione di anidride carbonica sale a 336 grammi ogni ora in classe energetica A+++; a 572 in classe energetica B, e a 953 in classe F.

Cosa vuol dire sostenibilità ambientale?

Negli ultimi anni la sensibilità per la protezione dell’ambiente è cresciuta in molte regioni del mondo. Più in alcune che in altre a dire il vero, ma è cresciuta.

La sostenibilità ambientale è parte del modello di sviluppo sostenibile basato su 17 Obiettivi siglati dall’ONU nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.

Al suo interno rientrano anche fattori socio-economici, il controllo dei consumi, l’efficienza energetica. Insomma un “trattato di pace” che, però, non riesce ancora a dare i suoi migliori frutti.

Questo perché la parola “sostenibilità” associata all’ambiente deve diventare azione di tutti, e non restare virtù di pochi o posa intellettuale dei ‘salotti’ radical chic.

Se la parola resta vuota, non riusciremo a cambiare le mentalità meno innovative, né tantomeno le abitudini che resistono di fronte agli effetti devastanti dei cambiamenti climatici.

Le abitudini, si sa, sono figlie predilette del nostro cervello.

Ma all’atto pratico, sostenibile diventa la scelta che facciamo attivamente attraverso scelte più consapevoli e non dettate dalle abitudini o dalla visione ristretta all’oggi.

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