Recuperare dati cancellati: guida completa e aggiornata

Recuperare dati cancellati: guida completa e aggiornata

Perché i dati cancellati non spariscono davvero

Molti utenti credono che, una volta cancellati, i file siano perduti per sempre. In realtà, non è così. Quando si elimina un file, il sistema operativo lo contrassegna come “spazio libero”, ma i dati restano fisicamente sul disco finché non vengono sovrascritti da altri.

Questo vale per hard disk tradizionali (HDD), SSD, chiavette USB, schede SD, smartphone e persino per i servizi cloud. Il tempo e l’uso del dispositivo dopo la cancellazione diventano quindi cruciali. Più si utilizza il dispositivo, più è probabile che i dati vengano sovrascritti, rendendo il recupero difficile o impossibile.

Recuperare file dal Cestino o dal Mac Trash

Il primo passo, spesso trascurato, è controllare il Cestino (Windows) o il Trash (Mac). I file eliminati vengono lì temporaneamente archiviati.

Su Windows:

  • Apri il Cestino dal desktop.

  • Cerca il file.

  • Fai clic destro > “Ripristina”.

Su macOS:

  • Apri Trash dal Dock.

  • Trascina i file fuori dal cestino o fai clic destro su “Rimetti”.

Semplice ma efficace. Tuttavia, se il Cestino è stato svuotato o il file eliminato direttamente con Shift + Canc (Windows), bisogna ricorrere ad altri strumenti.

I software di recupero dati: come funzionano

I software di recupero dati scansionano lo spazio “libero” del disco alla ricerca di frammenti di file cancellati. Funzionano bene se l’area non è ancora stata sovrascritta e offrono un’interfaccia semplice anche per utenti non esperti.

Vediamo i principali.

Recuva

Gratuito e sviluppato da Piriform, è una delle opzioni più popolari per Windows.

Vantaggi:

  • Facile da usare.

  • Modalità avanzata per la scansione profonda.

  • Supporta immagini, documenti, video, archivi compressi.

Svantaggi:

  • Non disponibile per macOS.

  • Meno efficace sui dischi SSD.

EaseUS Data Recovery Wizard

Disponibile sia per Windows che per Mac, è potente e intuitivo.

Vantaggi:

  • Recupera anche da dischi danneggiati o partizioni perse.

  • Interfaccia semplice.

  • Possibilità di anteprima dei file.

Limiti:

  • Versione gratuita limita la quantità di dati recuperabili.

  • Costo elevato per la versione completa.

Disk Drill

Molto apprezzato dagli utenti Mac, ma disponibile anche per Windows.

Caratteristiche:

  • Supporta centinaia di formati di file.

  • Include strumenti di protezione dei dati (Recovery Vault).

  • Scansione profonda molto accurata.

Recupero dati da hard disk formattati o danneggiati

Quando si formatta un disco, il file system viene reimpostato, ma i dati possono essere ancora presenti, soprattutto con una formattazione veloce.

Cosa fare:

  • Evitare di usare il disco.

  • Avviare una scansione con software come EaseUS o R-Studio.

  • In caso di danni fisici (rumori strani, disco non riconosciuto), rivolgersi a professionisti.

Nel caso degli SSD, il discorso è più delicato. Il comando TRIM, abilitato per migliorare le prestazioni, può cancellare immediatamente i dati, rendendo il recupero molto più difficile.

Recupero dati su smartphone: Android e iOS

Gli smartphone non fanno eccezione. Anche qui i dati possono essere recuperati, ma molto dipende da dove erano memorizzati e se si aveva attivato un backup automatico.

Android: Google Drive e app di terze parti

Se hai attivato il backup su Google Drive, puoi recuperare facilmente:

  • Foto e video da Google Foto.

  • Documenti e chat da Google Drive e WhatsApp.

Per dati cancellati localmente (es. file interni), si possono usare app come:

  • Dr.Fone – Recover (Android).

  • Tenorshare UltData for Android.

Spesso è necessario abilitare il “Debug USB” e collegare il telefono al computer.

iPhone: iCloud e iTunes

Con iOS, le opzioni principali sono:

  • iCloud: se attivo, puoi ripristinare contatti, note, foto e altro da iCloud.com.

  • iTunes o Finder (su macOS recenti): se hai un backup completo, puoi ripristinare tutto il contenuto del telefono.

Anche in questo caso esistono software terzi per recuperare dati direttamente dal dispositivo, come:

  • PhoneRescue per iOS.

  • iMyFone D-Back.

Il recupero dati nel cloud: è possibile?

Sì, ma con alcune condizioni. I principali servizi cloud (Google Drive, Dropbox, OneDrive, iCloud) offrono il “Cestino” o una funzione di “ripristino versioni”.

Google Drive:

  • I file eliminati restano nel cestino per 30 giorni.

Dropbox:

  • Versione gratuita: 30 giorni.

  • Versioni business: fino a 180 giorni.

OneDrive:

  • 30 giorni di recupero dal cestino.

  • Versioni precedenti disponibili per documenti modificati.

Importante: se elimini un file anche dal cestino del cloud, potresti non avere più opzioni di recupero, se non contattando il supporto.

Quando serve un professionista del recupero dati

Esistono situazioni in cui il fai-da-te può peggiorare le cose. È il caso di:

  • Danni fisici al disco (cadute, liquidi, guasti meccanici).

  • SSD che non vengono riconosciuti.

  • RAID compromessi.

  • Server aziendali o NAS con dati critici.

In questi casi, aziende specializzate possono aprire fisicamente il disco in camere bianche e tentare il recupero con strumenti avanzati.

Attenzione: questi servizi possono essere molto costosi (da centinaia a migliaia di franchi), ma a volte sono l’unica salvezza.

I limiti del recupero dati fai-da-te

Il recupero autonomo ha senso in casi semplici, come la cancellazione accidentale di file recenti. Ma ci sono diversi limiti:

  • Sovrascrittura: se il file è stato sovrascritto, è impossibile recuperarlo.

  • SSD e TRIM: come già accennato, rende il recupero molto difficile.

  • Criptazione: i file criptati (es. BitLocker, FileVault) non sono recuperabili senza chiave.

  • Competenze tecniche: un’azione sbagliata può compromettere tutto.

Il consiglio è: se i dati sono importanti, meglio non improvvisare.

Prevenzione: backup e strumenti utili

La miglior difesa è sempre la prevenzione. Un buon piano di backup elimina la necessità di interventi urgenti e costosi.

Backup automatici: come e perché

Un backup regolare assicura la possibilità di recuperare dati in qualsiasi momento, anche in caso di:

  • Cancellazioni accidentali.

  • Malware e ransomware.

  • Rotture hardware.

L’ideale è applicare la regola 3-2-1:

  • 3 copie dei dati.

  • 2 dispositivi diversi.

  • 1 copia off-site (cloud o altro luogo).

Software di backup consigliati

Tra i migliori strumenti per PC e server troviamo:

  • Acronis True Image: completo e versatile.

  • Macrium Reflect: molto usato in ambito aziendale.

  • Veeam: per infrastrutture IT complesse.

  • Time Machine: nativo su Mac, semplice ed efficace.

Per il cloud:

  • Google One, iCloud+, Dropbox Backup, OneDrive Backup.

I servizi Osatech per la protezione e il recupero dati

Noi di Osatech ci occupiamo da anni di sistemi informatici e sicurezza. Offriamo consulenze e servizi personalizzati per:

  • Protezione dei dati sensibili.

  • Recupero file cancellati o da supporti danneggiati.

  • Configurazione backup automatici in cloud o in locale.

  • Assistenza su sistemi Windows, macOS, Linux e dispositivi mobili.

Se hai perso dati o desideri prevenire ogni rischio futuro, contattaci per una consulenza su misura.

Conclusione

Recuperare dati cancellati è possibile nella maggior parte dei casi, ma richiede rapidità e metodo. Che si tratti di una semplice foto eliminata per errore o di un intero disco danneggiato, ci sono sempre delle opzioni. Tuttavia, la prevenzione resta la scelta più sicura.

Se desideri proteggere i tuoi dati, configurare backup professionali o hai bisogno di assistenza per recuperarli, noi di Osatech siamo qui per aiutarti.

👉 Contattaci oggi stesso:
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