I giganti del Web, Apple e Google con le loro app per monitorare i contagi da Covid19.
I due colossi si sono messi subito a lavoro per la realizzazione del sistema capace di monitorare i contagi da COVID-19 tramite applicazioni di terze parti.
In questo caso i due giganti hanno rilasciato proprio da poche ore il codice sorgente su cui è possibile basare le applicazioni di tracciamento, tra Immuni, quella italiana.
In questo caso appaiono palesi alcune delimitazioni del sistema di tracciamento, in primis la volontà di lasciare all’utente la scelta di essere tracciato inserendo il referto di positività. Così come anche abilitare il sistema che potrà avvisare in una determinata data se si è stati in prossimità di una persona positiva e dunque esposti al contagio.
Apple e Google: ecco come funzionerà l’app di tracciamento
Arrivano le prime importanti informazioni relative al sistema di tracciamento dei positivi al COVID-19 realizzato da Apple e Google.
Ricordiamo che le due aziende leader nel settore degli smartphone hanno sviluppato il codice sorgente che servirà poi da base per la realizzazione delle applicazioni nei diversi Paesi del mondo.
Abbiamo visto che in Italia si è deciso di realizzare Immuni. Immuni è l’applicazione creata da un team di esperti e che ora potrà contare sulla base del codice realizzato da Apple e Google.
Ci sono ora pubblicate le schermate e dunque alcuni passaggi importanti che potrebbero apparire agli utenti nelle applicazioni sviluppate per il tracciamento.
Prima di tutto si scopre che per tutti sarà possibile scaricare l’app e dunque effettuare il tracciamento di positività solo ed esclusivamente se lo si vorrà in modo volontario. Nessun obbligo e nessuna sanzione o altri provvedimenti saranno presi in caso di non utilizzo dell’applicazione. Di fatto il sistema dovrebbe riuscire a trovare la quadra finale già entro la metà di questo mese di maggio. Momento dal quale potranno essere dunque rilasciate anche le applicazioni sviluppate proprio su questa base di codice sorgente, Italia compresa.
Installazione dell’applicazione
Dalle schermate iniziali, l’utente, avrà la possibilità innanzitutto di attivare tutte le notifiche tramite il Bluetooth. Senza di esse è palese che l’intero sistema non potrà funzionare visto che si necessita di tracciamento dell’utenza. In questo caso ripetiamo ancora una volta che il tracciamento avverrà in forma completamente anonima grazie alla creazione di un ID generato in maniera del tutto casuale.
Le applicazioni infatti raccoglieranno i dati sull’esposizione del soggetto inserito. I dati riguardano la durata, la data e l’intensità del segnale Bluetooth. Questi dati ricondurranno al soggetto in maniera completamente anonima se non collegata semplicemente al codice ID.
Segnalazione di un utente positivo con le App di Apple e Google per il Covid19
Molto interessanti le schermate del codice sorgente che riguardano la segnalazione della positività al COVID-19.
Qui il tutto deve essere eseguito direttamente dall’utente. Ciò significa che sarà la persona positiva a doverlo indicare nell’applicazione in modo ”volontario”.
A questo punto l’applicazione chiederà il consenso nell’informare il sistema di questo cambiamento di positività che verrà dunque condiviso. Inoltre il sistema notificherà gli altri utenti in possesso dell’applicazione che sono stati stati vicini al nuovo positivo.
Anche questo passaggio chiaramente sarà effettuato in maniera del tutto anonima tramite il codice ID precedentemente creato. In questo modo non verrà svelata alcuna identità del soggetto positivo al COVID-19 ma permetterà di avere una visione di insieme del contagio da virus.
Palese in questo caso, per il mantenimento della privacy, la necessità di azionare il tutto in modo manuale. Questo però comporterà la necessaria azione del soggetto che se non menzionerà sull’app di essere positivo andrà a far fallire l’intero sistema di tracciamento.
Notifica di un possibile contatto con positivo
Importante anche la notifica che giungerà all’utente che potrebbe essere venuto a contatto con un soggetto positivo. In questo caso sullo smartphone, una volta attivato il sistema, chi è stato a contatto con un utente che segnala di essere positivo, riceverà sullo smartphone una classica notifica di sistema che segnalerà la data in cui è entrato il contatto e verranno quindi elencate le informazioni che saranno condivise alle autorità sanitarie del proprio Paese.
Apple e Google: non saranno mai chieste localizzazioni nelle loro app per il covid19
Apple e Google, nel rilascio del codice sorgente hanno voluto menzionare il fatto che le applicazioni saranno strutturate affinché vi sia la minore raccolta di dati. Solo quelli necessari al tracciamento per il COVID-19 ma soprattutto non saranno consentiti altri usi dei dati degli utenti, inclusa chiaramente la pubblicità mirata, ma anche sarà vietata l’autorizzazione per accedere ai servizi di localizzazione oltre agli strumenti per l’uso agli sviluppatori che sarà limitato ad una sola applicazione per Paese evitando strumentalizzazioni ma anche frammentazione.
Importante anche sottolineare come sia Apple che Google stiano lavorando affinché vi sia la modalità da parte delle autorità sanitarie nell’invio di notifiche sull’esposizione al contagio anche senza che gli utenti abbiano ancora la possibilità di installare l’applicazione. Chiaramente sempre che l’utente abbia dato il consenso all’uso del Bluetooth. In questo caso una volta ricevuta la notifica sarà possibile per l’utente avere maggiori informazioni sul contagio e sulle direttive dell’autorità semplicemente installando l’applicazione.
Nel momento in cui il sistema non sarà più necessario, Apple e Google, hanno già dichiarato di eliminare completamente i dati e tutto quello che riguarderà il sistema. In Italia, nel Decreto Bonafede già approvato, si fa menzione della cessazione dei dati ma anche dell’app di tracciamento a partire dal 31 dicembre 2020.
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